City Life Magazine 38 | Page 12

12 CITY LIFE MAGAZINE N.38 O pportunità e sviluppo sono due pa- role che possono arrivare al loro massimo grado di efficacia se unite a una terza: coesione. Ecco perché i comuni di Paullo, San Donato Milanese e Melegnano si sono fatti promotori di un progetto condi- viso nell’area Sud Est di Milano, che com- prende 14 comuni – Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, San Giuliano Mila- nese, Pantigliate, Mediglia, Paullo, Tribiano, Colturano, Dresano, Carpiano, Melegnano, Vizzolo Predabissi, Cerro al Lambro, Zenone al Lambro – per un totale di circa 178.000 abitanti. Un territorio che per parlare di futuro sente l’esigenza di mettersi in rete secondo nuovi obiettivi, perché da questa coesione si colgano pienamente le criticità presenti e le opportunità future. Proprio durante l’incon- tro avvenuto a Paullo lo scorso novembre, i rappresentanti politici locali e i manager di utility e imprese hanno discusso di visione e strategie per implementare il valore del ter- ritorio. L’area mostra esigenze e possibilità di sviluppo comuni, sia economiche che so- ciali, il cui fine ultimo sarà quello di andare oltre i confini amministrativi che da sempre inquadrano i singoli comuni. Federico Lorenzini, sindaco di Paullo che ha dato il via al progetto Smart Land sul ter- ritorio, ha raccontato di un’area che ritrova nel pluralismo la propria identità: “Connet- tere, riciclare, generare, sono i tre punti fon- damentali da cui partire per poter parlare di futuro. È necessario connettere anche per sensibilizzare istituzioni come Regione Lom- bardia che talvolta dimentica l’importanza delle identità locali e plurali. Le connessio- ni talvolta faticano a funzionare in aree di piccole dimensioni; che se non si ricuciono non hanno possibilità di formare massa cri- tica aggregando una pluralità di idee; è utile dunque, in questa fase entrare nei dettagli di un territorio che ha potenzialità ma che si è perso per strada proprio dal punto di vista identitario. E non si può parlare di sviluppo solo dal punto di vista economico, senza un adeguato riferimento a quello sociale e cul- turale. Si parla dunque di generare perché integrando le diverse funzioni si può guarda- re al territorio senza timore di essere fago- citati dalla metropoli, con cui è invece utile trovare tutte le sinergie possibili”. Il cittadino dell’area Sud Est Milano potrà in futuro fruire di servizi a prescindere dal- la propria collocazione fisica; per questo, fattore imprescindibile diventa lo sviluppo tecnologico del territorio. A dichiararlo Ma- ria Cristina Pinoschi, direttrice infrastrutture di Città Metropolitana di Milano: “Il nostro è un vivere di connessioni, certamente geo- grafiche, fisiche, ma dove la vera ricchezza diventa la messa a sistema tra imprese che diventano motori e promotori, e la pubblica amministrazione si fa strumento, veicolo”. Tre le necessità fondamentali per i comuni, emerse nelle due giornate di Smart Land South City, quelle di evitare inutili procedure amministrative, di condividere infrastruttu- re e scelte riguardanti i servizi base; e fare massa critica per poter accedere a finanzia- menti pubblici. Come si può arrivare al cambiamento, cos’è necessario per poter parlare sempre più concretamente di una futura Smart Land? Interessanti spunti di riflessione in tal senso sono arrivati da Virginio Brivio, presidente di Anci Lombardia, secondo il quale “futuro e “utopia” sono possibili se cambia la visione. Quindici anni fa era chiaro cosa si intendes- se con il concetto di comunità, c’erano ten-