City Life Magazine 37 | Page 79

INDUSTRY 4.0 luppatori idonei per un prodotto che è così difficile da definire e di cui probabilmente non si conoscono in anticipo le migliori tec- nologie da utilizzare? Anche qui agire come una startup rappresenta la strategia più pro- mettente. E per rendere le cose un po’ più complicate: se i nuovi esperti di tecnologia fossero a disposizione, come li gestisco a livello personale? I lavoratori di “cervello” come ingegneri in- formatici, esperti IT e analisti di dati neces- sitano di concetti di gestione, controllo e motivazione diversi. Poiché i loro progressi di lavoro sono spesso difficili da quantifica- re e costosi in termini di tempo e peso dei processi di controllo, i concetti di gestione indiretti e basati sul valore acquisiscono im- portanza. Quindi, ultima ma non meno importante, è la discussione sulla legge di Conway che afferma: “Qualsiasi organizzazione che pro- getta un sistema (definito in senso più ampio rispetto ai soli sistemi informativi) produrrà inevitabilmente un progetto la cui struttura è una copia dell’organizzazione. La strut- tura della comunicazione mostra l’enorme importanza della struttura organizzativa e fa capire che un sistema modulare scalabi- le senza le conseguenze organizzative non funzionerà. Con l’organizzazione sbagliata si finirà sempre con un monolite di sistema prima o poi difficile da gestire”. Si può vedere anche in questo contesto che i tradizionali flussi di lavoro che separano i domini ingegneristici saranno insufficienti e produrranno solo prodotti tradizionali. Come sappiamo, già un processo di sviluppo mec- catronico collaborativo non è facile da con- figurare e gestire. Con l’integrazione essen- ziale di settori come l’IT e l’analisi nell’ambito 79 del nuovo dominio di punta dello sviluppo software, si verificherà un cambiamento ra- dicale nella mentalità degli ingegneri. La trasformazione digitale non è un argo- mento facile per i decisori. Da un lato ci sono enormi potenzialità, dall’altro un alto rischio con modelli di business nuovi e in- certi, alta velocità di innovazione tecnica in un mercato con cicli di vita tradizionali più lunghi di 10 anni e soprattutto il timore che i concorrenti più veloci stiano probabilmente già lavorando sulle loro possibilità per turba- re il mercato. Un modo pragmatico per gestire tale rischio è calcolare la perdita di opportunità prevista e il valore atteso delle informazioni per un’ade- guata riduzione del rischio. Prendere decisio- ni in condizioni di incertezza è argomento di ricerca a sé, ma D. W. Hubbard lo ha inchio- dato, nel suo libro “Come misurare qualsiasi cosa”, a un processo decisionale applicabile in condizioni di gestione difficili.