City Life Magazine 37 | Page 74

74 CITY LIFE MAGAZINE N.37 modelli e puntare al digital twin. I clienti, specialmente i più grandi, lo richiederanno molto presto. Una ragione potrebbe esse- re o un avanzato livello di progettazione con tempi di realizzazione più brevi dall’idea al prodotto rilasciato o la riduzione dei costi. Possono sussistere anche ragioni di traspa- renza, riduzioni dei rischi o per casi d’uso quali manutenzione efficiente e gestione del- le modifiche. Il prerequisito per un processo “batch size 1”, o almeno molto flessibile, è ovviamente il pieno controllo fisico sullo stesso proces- so di produzione. Nel caso di un costruttore di macchine di successo, questo è proba- bilmente già dato per scontato. Ma poi, dal punto di vista del cliente, l’attenzione per la differenziazione delle prestazioni della mac- china passa da nuovi requisiti fondamentali più focalizzati sulla connettività e sull’orien- tamento ai servizi: • Autonomia, riconfigurabilità e agilità (plug- and-produce) • Cross-linking / networking e reti locali e globali • Interoperabilità tra diversi sistemi di con- trollo e diverse soluzioni cloud • Dipendenze di runtime modificabili dinami- camente • Gestione di diversi PLC • Introduzione del paradigma di servizio nell’automazione della produzione (servizio di produzione) Il ciclo di vita di un sistema di produzione trasformato digitalmente inizia con il proces- so di ingegneria. E se la dimensione del lotto 1, economicamente efficiente, è il sogno di qualsiasi esperto di tecnologia produttiva, lo sono anche i digital twins per gli ingegneri. Forse questo è il motivo per cui i digital twins vengono così spesso nominati insieme a In- dustria 4.0. Il problema chiave di un digital twin è quello di essere in grado di progettare, simulare, testare e commissionare una mac- china o un intero sistema di produzione in un ambiente virtuale puro in anticipo e sen-