INDUSTRY 4.0
li (temperatura, umidità, presenza di agenti
chimici…) e per la mappatura in 3D delle in-
frastrutture per un’ottimizzazione delle attivi-
tà di progettazione.
“Molte delle attività svolte dalle utility italiane
- conclude Sica - per quanto concerne l’in-
formatizzazione cartografica delle reti rientra
nella logica dell’Impresa 4.0”.
La tecnologia quindi, soprattutto quella digi-
tale, è un fattore determinante. Ma da sola
non basta. Così almeno la pensa Giambat-
tista Gruosso, docente del dipartimento di
Elettronica del Politecnico di Milano, che ri-
tiene come il tema dell’Industria 4.0 non sia
questione di tecnologia, ma di strategia.
“La tecnologia è importante - ha sostenuto
Gruosso - e consente anche grandi cambia-
menti, ma rischia di rimanere fine a se stes-
sa se non è finalizzata. Anche i dati sono im-
portanti e sempre in quantità crescente nel
nuovo paradigma del 4.0, ma se manca una
visione strategica rischiano di rimanere solo
tanti. Sono anche convinto che sia corretto
parlare di Impresa 4.0 e non solo di Industria
4.0, in quanto il nuovo paradigma è applica-
bile, ad esempio, agli edifici e ai servizi. Le
società di servizi, le multiutility, possono trar-
re grandi benefici dalle tecnologie e dal loro
impiego. I servizisono contesti efficaci per
l’applicazione dell’Impresa 4.0: le tecnologie
possono indurre forti cambiamenti nel modo
di lavorare e contabilizzare l’attività lavorati-
va e di migliorare la sicurezza del lavoro”.
Nell’Impresa 4.0, si sa, i dati sono fonda-
mentali, ma sono un valore solo se vengono
trattati, organizzati, conservati. Molto spes-
so non è così: manca chi li organizza, li ana-
lizza, li conserva. Oggi, però, la tecnologia
viene in soccorso e permette di disporre di
sistemi automatici di gestione dei dati stessi.
85
Pensiamo ai risponditori automatici: per le
utility i chatbots possono rappresentare la
tendenza del futuro, così come le blockchain,
strumenti di analisi per le transazioni, posso-
no servire anche per le attività di meetering,
anche per garantire che il dato sia oltreché
raccolto anche certificato e collegato alla
fatturazione del servizio.
In questa fase di cambiamento anche la nor-
mativa è un fattore importante. Lo sostiene
Ruggero Lensi, direttore generaledell’Uni,
l’ente nazionale di normazione.
“Il nostro compito – affermaLensi - è fare in-
formazione sull’attività e sui contenuti nor-
mativi, perché fare informazione significa
fare cultura, che a sua volta vuole dire fare
mercato. Nell’attività di quest’anno, infatti,
uno dei sei grandi temi che abbiamo deci-
so di affrontare è dedicato all’Industria 4.0.
Un tema nuovo per noi, abituati come sia-
mo ad affrontare le questioni in una logica
settoriale. Volendo occuparci di Industria 4.0
dobbiamo invece modificare l’approccio, in
quanto si tratta di un tema trasversale. La
seconda importante questione del rapporto
tra attività normativa e rivoluzione digitale sta
nel campo di applicazione, che non può es-
sere limitato, come hanno deciso i tedeschi,
alla fabbrica, ma il campo di intervento va
esteso agli altri luoghi della produzione. Una
conferma positiva di questa impostazione e
un riconoscimento dell’importanza dell’atti-
vità di normazione sono stati forniti dai temi
affrontati in occasione del G7 dello scorso
anno, avvenuto sotto la regia italiana. Per
la prima volta un consesso così importante
ha riconosciuto l’importanza della normativa
nello sviluppo dell’Industria 4.0”.