INDUSTRY 4.0
dell’energia prodotta dal fotovoltaico e quel-
lo dell’energia prodotta dalle fonti fossili: vale
a dire che il fotovoltaico in market parity ven-
de energia sulla borsa elettrica ad un prez-
zo inferiore a quella prodotta dalle altre fonti
convenzionali.
La rivoluzione di tale sistema, dunque, con-
siste nella realizzazione di impianti che han-
no accesso diretto al mercato elettrico ge-
nerale e che competono liberamente con le
altre fonti energetiche (5) . Se i costi per la
costruzione di un impianto solare, depurato
da qualsivoglia incentivo pubblico, sono mi-
nori dei benefici che l’impianto FV può otte-
nere attraverso l’accesso e la vendita diretta
sulla borsa elettrica dell’energia prodotta,
allora si è in una situazione di market parity.
Lo stop alla realizzazione di nuovi impianti
fotovoltaici “made in Italy” – che ha carat-
terizzato gli ultimi anni – sembrerebbe inte-
ressato, dunque, da un decisivo revirement,
scevra dalla logica normativa finalizzata al
riconoscimento del mero “incentivo” e in-
dirizzata verso l’introduzione di nuova linfa
all’interno del mercato FV italiano. Tanto è
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confermato dall’orientamento prevalente
delle novelle normative in materia: si torna
ad investire sull’energia, sulle forme alterna-
tive e innovative di risparmio energetico, ad
uscire dalle logiche del mercato fotovoltaico
secondario per tornare alla capitalizzazio-
ne e realizzazione di nuovi impianti in grid o
market parity.
Vero è che la strada per lo svincolo definitivo
del settore fotovoltaico dalla logica degli in-
centivi pubblici sembrerebbe ancora lunga,
sia per i diversi punti da definire e chiarire –
anche dal punto di vista regolatorio – al fine
della piena operatività del sistema in market
parity (6) , sia in quanto nemmeno il legisla-
tore sembrerebbe ancora definitivamente
convinto di abbandonare tout court la strada
dell’incentivazione pubblica: è recente, infat-
ti, la notizia della possibile re-introduzione di
nuovi incentivi – seppur ridotti – a sostegno
del fotovoltaico.