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CITY LIFE MAGAZINE N.36
gestite. Si facevano esami ogni mese, invece
che ogni giorno. Ora dicono che l’acqua sia
potabile, ma il materiale organico che sta mar-
cendo sotto il lago crea fattori molto pericolosi
per la nostra salute. Nonostante le valutazioni
parlino della presenza del batterio stafilococ-
co, si insinua che l’acqua sia potabile e ciò è
sempre stato dichiarato anche dall’Istituto Su-
periore di Sanità”. Lo stesso Spagnuolo rivela
che per ricostruire la diga dell’Alaco sarebbero
necessari 70 milioni di euro, un investimento
che si rende necessario.
C’è chi tenta di trovare soluzioni concrete
come Mario Oliverio, presidente della regione
Calabria: “Abbiamo creato un programma par-
tendo dalle cinque città capoluogo. È un grave
danno perdere mediamente il 63% di acqua. Il
suo ciclo, che parte dall’adduzione e termina
con la depurazione, deve avere un soggetto
unico, un unico gestore, ossia la So.Ri.Cal. La
risposta per sbloccare il problema dell’acqua è
il ritorno al pubblico, con i comuni come pro-
prietari. Ho reperito 94 milioni di euro per inve-
stire sui comuni che presentano perdite sopra
il 50%”.
Nonostante la situazione a Reggio Calabria sia
di grande emergenza, nel nord Italia si posso-
no contare alcune città con una perfetta ge-
stione delle acque pubbliche da cui altri co-
muni possono prendere esempio. Milano, che
da questo punto di vista può essere conside-
rata una città ideale, gestita da Metropolitane
Milanesi, conta perdite d’acqua pari all’11,5%
rispetto al 41,4% della media nazionale. La
società ha realizzato per esempio WaterLink,
una control room in grado di monitorare 400
km di reti sul territorio. Il sistema è in grado di
segnalare la presenza di perdite e grazie an-
che alla digitalizzazione avanzata fornisce tutti
i dati necessari utili alla manutenzione di tubi,
contatori, valvole con uno storico aggiornato
degli interventi precedenti. Per sistemare le
perdite per esempio, viene utilizzata una cal-
za di resina che viene inserita in tubature che
possono superare i 100 metri. Se per simili in-
terventi, prima, erano necessari mesi di lavo-
ro, ora bastano poche ore: una volta inserita
la calza, questa viene gonfiata, viene rilasciata
una resina che raggi UV rendono solida, dura
e resistente.
Gli investimenti sulle reti dovrebbero toccare
più ambiti; in Puglia per esempio Acquedotto
Pugliese sta operando in modo virtuoso sulla
purificazione dei fanghi, trasformandoli in ac-
qua pulita e potabile e a loro volta in energia,
con un conseguente abbattimento delle emis-
sioni di CO 2 .
Il processo geotermico permette quindi di
abbattere le immissioni di CO 2 ed è possibile
realizzarlo in ogni territorio dove ci sia acqua
nel suolo. “Abbiamo superato la Francia in
questo ambito – racconta il ministro dell’Am-
biente – bisogna abbarrete CO 2 del 15% per
arrivare al 20130 con una diminuzionedel
40%. Più trascorre il tempo, più il processo
deve essere veloce”. Anche Metropolitane
Milanesi si è dedicata alla climatizzazione di
700 appartamenti attraverso la geotermia e
così, lo stesso, è stato effettuato per il nuovo
Palazzo della Regione Lombardia che ha, al
suo interno, un’enorme sala macchine.
In un mondo in cui le energie naturali sem-
brano non essere più illimitate questo è sicu-
ramente un processo con cui si potrà, con-
tinuamente, avere energia gratis grazie alla
semplice presenza di acqua nel sottosuolo.