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Una strana spirale viziosa a cui bisogna porre rimedio
Il quadro che si è delineato dall’analisi svolta
è di un Italia che perde sempre più acqua,
che fatica a depurare le acque reflue e che
non sa dove reperire le risorse necessarie
per effettuare i dovuti investimenti nell’infra-
struttura idrica.
La tariffa rimane tra le più basse d’Europa,
ma è in crescita, il che innesca un duplice
meccanismo: i gestori non hanno la possibi-
lità economica di investire nella manutenzio-
ne e nell’ammodernamento dell’infrastruttu-
ra e la maggior parte delle famiglie italiane
dà poco valore all’acqua corrente e tende a
sprecarla mentre invece è attenta a rispar-
miare su altro (elettricità, ecc.). È anche vero
che all’aumento delle tariffe negli ultimi anni
non è corrisposto un miglioramento delle
performance, ma un suo peggioramento. E
che vi sono situazioni in cui l’acqua costa
meno e la rete è gestita con più efficienza.
L’acqua, come altre risorse naturali, non è
infinita. In Italia la risorsa idrica rinnovabile
disponibile è di 182,5 miliardi di mc (5) e nel
2012 ISTAT stima un prelievo complessivo
di 34,2 miliardi di mc. Il rapporto tra acqua
prelevata e risorsa idrica rinnovabile dispo-
nibile indica il livello di stress idrico (indice
WEI+) che nel 2012 è stato del 18,7% (oltre
il 20% è stress idrico).
Il Paese è alle soglie di una condizione di
stress idrico e l’infrastruttura presenta tas-
si di obsolescenza pesanti e di sostituzio-
ne debolissimi. In questo contesto di crisi
idrica, divenuta evidente a seguito dei fe-
nomeni metereologici intensi derivanti dal
cambiamento climatico (periodi di siccità,
piogge intense, scioglimento dei ghiacciai,
ecc.) bisogna fare una scelta, prendere una
decisione (“crisi” dal greco krísis “scelta, de-
cisione”).
Un nuovo paradigma e si sa cosa si dovrebbe fare
A questo punto è necessario cambiare para-
digma in termini di risorse naturali non infini-
te e, come descritto nel documento “WssTP
Vision: towards a future proof model for a
European water smart society” (2016), della
piattaforma tecnologica europea per la forni-
tura di servizi idrico – fognari WssTP (Water
Supply and Sanitation Technology Platform),
occorre:
• Investire, puntando sull’innovazione tec-
nologica, promuovere la collaborazione tra
stakeholders e coinvolgere cittadini, autorità
pubbliche, industrie e agricoltori;
• Adeguare l’infrastruttura idrica ai cambia-
menti climatici;
•
Sviluppare soluzioni e tecnologie per
un trattamento più efficiente ed economico
dell’acqua;
• Creare una rete di sensori e sistemi di mi-
surazione per una gestione idrica avanzata;
•
Implementare tecnologie capaci
di rendere disponibili le acque marine o
salmastre;
• Creare nuovi schemi di tariffazione ba-
sati su una combinazione di recupero costi
(compresa l’internalizzazione dei costi am-
bientali), diversificazione prezzi per settori/
utenti in base al principio “chi inquina paga”
e incentivi per l’uso razionale dell’acqua;
• Ridisegnare le reti idriche secondo l’ap-
proccio multi ciclo per trasportare differen-
ti tipologie di acqua (di falda, di superficie,
piovana, salmastra, marina, grigia, nera o
riutilizzata) a seconda del livello di sicurezza