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di Provincia entro l’11% mentre i peggiori si
attestano sul 73%. Differenze non accetta-
bili. Un secondo aspetto da evidenziare è il
peggioramento e non il miglioramento del
servizio: sempre usando come indicatore la
dispersione dell’acqua, i dati ci dicono che
tra il 2012 e il 2016 le cose sono peggiora-
te: i capoluoghi di provincia sono arrivati a
disperdere, complessivamente, 1 miliardo di
mc di acqua (il 39,1% dell’acqua immessa in
rete), nel 2012 ne disperdevano 950 milioni
di mc (il 35,6% dell’acqua immessa). Il dato
sulle dispersioni, come è stato descritto nel-
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le pagine precedenti, non è certo scevro di
difetti, ma se il dato è debole lo è in entrambi
i casi, così appare corretto sostenere che,
nella media italiana, invece di migliorare il
servizio peggiora.
Del resto, ed è un terzo punto da affrontare,
è vero che l’acqua in Italia costa meno che
in altri Paesi europei, ma è anche vero che
le tariffe sono cresciute e la qualità del servi-
zio è peggiorata. Inoltre come già accennato
spesso non c’è coerenza tra aumento delle
tariffe e qualità del servizio. Altro aspetto che
andrebbe meglio compreso e monitorato.