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E la depurazione delle acque è ancora più deficitaria, così l’Europa ci multa
La condizione degli impianti di depurazione
delle acque reflue è addirittura più critica ed
è costata all’Italia una sanzione di 25 milioni
di euro oltre 30 milioni di euro per ciascun
semestre di ritardo (il primo termina il 31
novembre 2018) fino alla completa messa
a norma dei 74 agglomerati che risultano
ancora difformi alla direttiva 91/271/CEE, la
maggior parte dei quali è localizzato in Sicilia.
Ma in Italia sono molti di più gli agglomerati
che non rispettano la direttiva, la difformità
interessa ancora 24 agglomerati che hanno
già subito una condanna e 758 per i quali
è stata avviata una procedura di infrazione.
La direttiva stabiliva che tutti gli “agglomerati
urbani”, vale a dire aree in cui la popolazione
e/o le attività economiche sono concentrate
e rendono possibile la raccolta e il convo-
gliamento delle acque reflue urbane verso
un impianto di trattamento, dovevano esse-
re provvisti (entro precise scadenze) di rete
fognaria per convogliare i reflui ad impianti
di trattamento con requisiti tecnici adeguati
alla dimensione dell’utenza e alla sensibilità
dei recapiti finali.
Classifica delle regioni per quota di carichi inquinanti di origine civile (migliaia di abitanti
equivalenti) sottoposti a trattamento di depurazione almeno di tipo secondario nel 2015 -
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT, Censimento delle acque 2015