City Life Magazine 35 | Page 78

78 CITY LIFE MAGAZINE N.35 Competenze digitali da colmare ferta, particolarmente accentuato per i gio- vani appena usciti dai percorsi formativi: il paradosso è che le aziende che si dicono pronte ad assumere fanno spesso fatica a trovare i giusti profili professionali. Oggi la domanda di lavoro si sta trasfor- mando a grande velocità e le abilità richieste sono sempre più articolate e complesse. Da qui la necessità di diffondere a tutti i livel- li una cultura più aperta e competente nel digitale e nel sapere scientifico, di potenzia- re la formazione specialistica e tecnica, e di rafforzare le soft skill (creatività, manageriali- tà, capacità di risolvere problemi in contesti tecnologicamente complessi). Ciò comporta una revisione dei percorsi educativi a ogni livello e con particolare ri- guardo alla formazione terziaria professiona- lizzante, dove l’Italia sconta un ritardo molto significativo, per non parlare dell’esigenza di potenziare le politiche attive del lavoro, la formazione continua, il training on the job e di costruire meccanismi di certificazione delle competenze per rafforzare la posizio- ne del lavoratore in un mercato sempre più dinamico. Un’altra criticità riguarda l’allocazione non ottimale delle competenze: il rapporto evi- denzia che l’Italia è il Paese tra i G7 con il più elevato utilizzo di persone altamente qualifi- cate in attività di routine. Ciò vuol dire che anche laddove le competenze ci sono, non sono utilizzate in maniera ottimale. Nell’immediato è particolarmente urgen- te valorizzare la formazione che si svolge in azienda. Le aziende italiane, soprattutto piccole e medie, dovrebbero attivare stra- tegie adeguate ad accogliere e accompa- gnare il cambiamento. Se infatti all’interno delle aziende ormai si investe in tecnologie dell’Industria 4.0, anche grazie agli incenti- vi, è richiesto ai dipendenti e collaboratori di acquisire nuove competenze. Le imprese italiane si stanno muovendo per sviluppare al proprio interno, tra i propri lavo- ratori, una cultura digitale, ma per il momen- to si tratta ancora di interventi di formazione non sistematici e non sufficienti per affronta- re le nuove sfide che, per accelerare il cam- biamento, richiederebbero investimenti più