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CITY LIFE MAGAZINE N . 35
che ha per la prima volta raggiunto il 50 % del totale della produzione rifiuti . Il campione coinvolto nella ricerca Utilitalia comprende oltre 180 comuni italiani , da nord a sud , rappresentativi del 29 % dei rifiuti totali prodotti e il 30 % del mercato nazionale . Lo studio vuole offrire una visione integrata di tutte le tipologie di raccolta oltre alle voci che compongono il costo diretto di raccolta dei rifiuti , ossia i costi del personale , veicoli e degli strumenti operativi . Interrogato sul tema Filippo Brandolini , vicepresidente di Utilitalia , evidenzia come i buoni risultati ottenuti siano frutto degli sforzi profusi sul tema da cittadini e imprese . Appare evidente infatti un crescente impegno delle imprese per il miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata , per la sostenibilità ambientale e la piena attuazione dei principi dell ’ e- conomia circolare . “ I risultati – specifica il vicepresidente – sono importanti proprio nell ’ ottica del Pacchetto dell ’ economa circolare che indica target ambiziosi da raggiungere non soltanto con una buona raccolta differenziata ma anche grazie a un adeguato sistema di impianti per il riciclo e recupero . È per questo che continua a preoccupare l ’ insufficiente dotazione di impianti in alcune aree del Paese , in particolare per la frazione organica ”. Focus fondamentale del resoconto presentato da Utilitalia rimane l ’ analisi dei costi operativi diretti a fronte di questo incremento di produzione . Dai 2,6 miliardi di euro del 2007 , i costi hanno raggiunto soglia 3,4 miliardi di euro nel 2016 , per un valore medio unitario per singola tonnellata che oggi ammonta a 126 euro . È interessante , notare per comprendere le dinamiche di evoluzione dei costi , come il sistema di raccolta in modalità porta a porta rappresenti oggi il 38 % del totale dei volumi , rispetto al 62 % del sistema di raccolta stradale , con un aumento del 12 % dal 2007 ad oggi . Questo sistema di raccolta , infatti , si conferma molto più oneroso rispetto a quello stradale : il porta a porta si attesta a 190 euro a tonnellata contro i 74 euro dello stradale . Non si tratta di un valore costante , ma che varia a seconda delle diverse categorie merceologiche : si passa infatti dai 321 euro della plastica ai 191 della carta , dai 148 della frazione organica ai 90 del rifiuto residuo . Il porta a porta consente quindi d ’ intercettare percentuali sensibilmente più elevate di rifiuto differenziato ma presenta costi di raccolta più elevati rispetto ai sistemi di tipo stradale . Si tratta di un valore la cui importanza viene riconosciuta anche da Sandro Orneli , Partner di Bain & Company Italia , che individua come un sistema esclusivo , sia esso porta a porta o stradale , sia adottato esclusivamente in un terzo dei territori analizzati , a favore invece di un sistema misto capace in alcuni casi di essere più efficace ed adattabile ai contesti locali . Le variabili sul territorio rispetto alla media sono notevoli , con dati che testimoniano raccolte più onerose nei grandi centri urbani , e differenze che possono arrivare anche al 300 % a seconda della diversità del contesto e del tipo di modelli organizzativi . Guardando alle filiere del trattamento , invece , emerge come solo il 30 % del totale dei flussi siano avviati , come prima destinazione , a impianti di proprietà delle stesse aziende che effettuano la raccolta ,