City Life Magazine 35 | Page 59

DIGITAL UTILITY ta ancora oggi un problema di notevole rilevanza. La carenza di una materia pri- ma tanto fondamentale, ha reso dunque evidente la necessità di una gestione più oculata della stessa. Parliamo dei paesi del middle-east e anche dell’estremo oriente. Inoltre, anche in paesi europei ove vi erano in atto dei processi di sostituzione massi- va, si è colta l’occasione commerciale e si è installato un numero sicuramente im- portante di contatori. Comprese in alcune zone suburbane del Regno Unito, dove sorprendentemente si è riscontrata una carenza piuttosto importante della risorsa idrica, gli operatori, con una posizione uni- voca, hanno dichiarato che gli Smart Me- ters saranno indispensabili nell’immediato futuro per la gestione della risorsa e per ottimizzare al massimo le problematiche. Se la sente, come rappresentante di una realtà importante come Sensus, di lanciare un appello a chi deve de- cidere riguardo agli aspetti normativi, delle gare e, più in generale, per porre l’attenzione in maniera forte su una ri- sorsa che nel corso degli anni è stata piuttosto trascurata? Possiamo senza dubbio affermare che l’I- talia è un paese fortemente regolamentato dal punto di vista normativo per quando riguarda il metering. Se fossi un consu- matore sarei sicuramente molto contento della cosa; dalla prospettiva dell’operato- re è sicuramente un aspetto un po’ meno positivo. Non a caso, nei paesi dove la re- golamentazione è più flessibile, vediamo come vi sia una spinta maggiore alla spe- rimentazione verso nuove tecnologie; e, in un secondo momento, se questa si rivela 59 efficace, come la si adotti velocemente su scala più ampia. Un altro aspetto è legato alla libera concorrenza fra gli operatori del mercato: un’eccessiva mole di norme limi- ta fortemente la concorrenza, in quanto è la tecnologia che spesso si deve allineare ad una regolamentazione e non vicever- sa. Infatti, possiamo facilmente constatare che gli operatori presenti in Italia non sono gli stessi presenti nel panorama mondia- le, o comunque solo una minima parte ha una vocazione internazionale. C’è da dire poi che anche dal punto di vista delle spe- cifiche puramente tecniche, il nostro pae- se non si è allineato alla standardizzazione degli altri paesi e questo limita tantissimo gli investimenti da parte dei diversi player mondiali. Tornando a quello che si dovrebbe fare in Italia, l’auspicio è che l’Autorità e gli enti preposti prendano una posizione ben pre- cisa su quello che dovrà essere lo stan- dard o il protocollo di comunicazione che debba guidare il mercato dello Smart Me- tering e ne faccia un modello per tutti gli operatori. Anche perché abbiamo riscon- trato che molte società sono timorose nell’approcciare la nostra realtà proprio per questa mancanza di chiarezza; un fatto peraltro pienamente condivisibile se si pensa agli investimenti che ci si trove- rebbe a sostenere a fronte di un possibile cambio di normativa che renderebbe vani gli sforzi economici precedentemente so- stenuti.