City Life Magazine 35 | Page 56

56 CITY LIFE MAGAZINE N.35 siderando i vantaggi di natura metrologica e operativa che offriva. Attualmente addirittura un contatore elettronico può essere acqui- stato a un prezzo inferiore rispetto ad uno meccanico, anche perché quest’ultimo, per poter comunicare, ha bisogno di diversi ac- cessori, primo fra tutti un modulo radio, che invece sono già montati di serie su un con- tatore di nuova generazione. Anche da un punto di vista delle tempisti- che di lettura, i vantaggi della soluzione Smart sono evidenti; basti pensare che al- cuni clienti riescono a leggere in modalità radio mobile tra i 1700 e i 1800 contatori in un’ora, un risultato che, evidentemente, era utopistico con l’operatore che manual- mente doveva passare a leggere i contato- ri. Anche se andiamo ad analizzare la rete fissa, è evidente come la lettura avvenga in tempo reale, con una possibilità per gli ope- ratori di eseguire dei bilanci idrici altamente accurati. In questo modo si può intervenire prontamente su eventuali perdite, perché i flussi si monitorano in maniera più efficace e, soprattutto quando parliamo di decine di migliaia di utenze, quindi nelle grandi città, è evidente come questo rappresenti un aiuto per le operazioni di gestione della risorsa. Quanto è importante che siano le grandi utility a farsi portatrici dei temi dell’innovazione tecnologica nell’ambi- to dello Smart Meter idrico? Avete inol- tre riscontrato differenze nella risposta all’innovazione in base alla dimensione dei diversi operatori (piccole, medie, grandi utility)? Devo dire che, in maniera quasi sorpren- dente, sono state proprio le piccole e medie utility le prime a raccogliere questa opportu- nità, anche perché, per forza di cose, que- ste ultime hanno un’organizzazione interna più snella e di conseguenza una filiera de- cisionale più corta. Se ne parla poco per- ché molto spesso le realtà più piccole non hanno i mezzi e le capacità per raccontarlo, mentre sovente le grandi aziende racconta- no senza fare… Insomma, le piccole-medie utility hanno avuto il coraggio di sperimenta- re una soluzione innovativa, cogliendone im- mediatamente i vantaggi, senza il timore di fare da “pilota”. Ovviamente, in un secondo momento, è chiaro come siano le grandi im- prese a cogliere i vantaggi di una tecnologia innovativa in modo massivo, a farla propria e a certificarla. Quindi l’onda dell’innovazione è arrivata a cascata sia sulle medie che sulle grandi utility e oggi abbiamo grandi realtà ur- bane, come per esempio Milano, che hanno scelto questa tecnologia, non più solo de- stinata ad impianti pilota, ma proprio tesa a piani di acquisto massivi per ottemperare al