DIGITAL UTILITY
71
stro Paese e quali è possibile facilitare con una
definizione normativa aggiornata alle proble-
matiche che quotidianamente sono presenta-
te dal mondo del digitale. Va inoltre conside-
rato che sarà opportuno valutare un impegno
più robusto nella cultura e nella formazione re-
lativamente al mondo cibernetico, così come
indicato in precedenti atti parlamentari, come
l’ordine del giorno (C.9/04620/012) approvato
nella legislatura XVII.
In particolare è necessario un approccio al
tema della questione dello sviluppo di tec-
nologie nazionali cibernetiche, che facilitino
la nostra industria digitale a sviluppare nuo-
ve, oltre a sostenere le già presenti, capacità
software e hardware, sia che esse siano fi-
nalizzate al mercato sia che siano finalizzate
ai servizi della pubblica amministrazione: è
perciò opportuno estendere alle normative
introdotte dal decreto legislativo norme che
tutelino la filiera della produzione digitale na-
zionale.
In tale ambito non può essere dimenticato il
livello di deterrenza (che deve essere incre-
mentato) che può già essere più robusto se
normato correttamente: la possibilità cioè di
regolare le procedure per applicare le oppor-
tune contromisure agli eventuali attacchi sfer-
rati da attori statuali e non statuali, è di per
se un fattore di deterrenza; questo definendo
opportuni attori nazionali preposti alla difesa
di questo nuovo confine virtuale che vede i
sistemi energetici tra i principali obiettivi.
Volendo strutturare ulteriormente la nostra
capacità di relazione con l’Europa e con gli
attori cibernetici internazionali, dovrà essere
implementato un nuovo approccio diploma-
tico al mondo digitale: così come è stato in-
trodotto dalla Danimarca, l’implementazione
del c.d. tech ambassador porterà il paese