City Life Magazine 33 | Page 82

82 CITY LIFE MAGAZINE N.33 “Milano è certo la punta avanzata di un pro- cesso di innovazione – ha sostenuto Parodi – che consente di ridurre gli sprechi, ottimiz- zare il servizio e rendere efficiente la gestio- ne dei servizi idrici e di gas. Ma per l’intero sistema è bene che anche le medie città e i piccoli centri si dotino di questa innovazio- ne di processo e di prodotto. Metropolitana Milanese, che gestisce il servizio idrico della città, è in grado di telegestire circa 50 mila smart meters, mentre il Gruppo Cap, che gestisce la rete idrica della Città metropolita- na milanese sta sperimentando l’utilizzo dei droni per questo e altri servizi. Applicazioni e sperimentazioni che potranno tornare utili per altre realtà, anche di minori dimensioni”. Chi ha fornito una lettura più complessiva del tema dell’innovazione è stato Massimo Pagani di Ekogrid, che ha sottolineato l’im- portanza dei sensori per le applicazioni IoT. “Oggi – ha sottolineato Pagani – disponiamo di una grande quantità di sensori a basso prezzo. Con questi nuovi dispositivi è pos- sibile gestire un numero enorme di informa- zioni di un determinato territorio. Questa è una delle condizioni per costruire una smart land e fare innovazione. Per raggiungere questi obiettivi però servono conoscenze e capacità progettuali”. Di grande interesse il contributo di Massimo Marengo di Albasystem, una società di Alba che realizza sistemi integrati di risparmio ener- getico di tipo innovativo, che ha descritto l’e- sperienza della smart factory di Gai Macchine Imbottigliatrici a Ceresole d’Alba, vicino a Cu- neo. Il brevetto di Albasystem, denominato Aspec Industry, è infatti in grado di integrare le dif- ferenti fonti di energia con i fabbisogni ener- getici, rendendo così efficiente il sistema. Il valore aggiunto offerto è il software installa- to all’interno del sistema di gestione del mix energetico. Con questo brevetto la Gai riesce ad autoprodurre il 93% dell’energia necessa- ria, di cui il 35% deriva dal fotovoltaico e il 65% dalla cogenerazione a metano, con un risparmio annuo di 1.600 tonnellate di CO2 e 600 mila euro rispetto all’utilizzo di fonti ener- getiche tradizionali e al netto degli incentivi.