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CITY LIFE MAGAZINE N.33
“Milano è certo la punta avanzata di un pro-
cesso di innovazione – ha sostenuto Parodi
– che consente di ridurre gli sprechi, ottimiz-
zare il servizio e rendere efficiente la gestio-
ne dei servizi idrici e di gas. Ma per l’intero
sistema è bene che anche le medie città e
i piccoli centri si dotino di questa innovazio-
ne di processo e di prodotto. Metropolitana
Milanese, che gestisce il servizio idrico della
città, è in grado di telegestire circa 50 mila
smart meters, mentre il Gruppo Cap, che
gestisce la rete idrica della Città metropolita-
na milanese sta sperimentando l’utilizzo dei
droni per questo e altri servizi. Applicazioni
e sperimentazioni che potranno tornare utili
per altre realtà, anche di minori dimensioni”.
Chi ha fornito una lettura più complessiva
del tema dell’innovazione è stato Massimo
Pagani di Ekogrid, che ha sottolineato l’im-
portanza dei sensori per le applicazioni IoT.
“Oggi – ha sottolineato Pagani – disponiamo
di una grande quantità di sensori a basso
prezzo. Con questi nuovi dispositivi è pos-
sibile gestire un numero enorme di informa-
zioni di un determinato territorio. Questa è
una delle condizioni per costruire una smart
land e fare innovazione. Per raggiungere
questi obiettivi però servono conoscenze e
capacità progettuali”.
Di grande interesse il contributo di Massimo
Marengo di Albasystem, una società di Alba
che realizza sistemi integrati di risparmio ener-
getico di tipo innovativo, che ha descritto l’e-
sperienza della smart factory di Gai Macchine
Imbottigliatrici a Ceresole d’Alba, vicino a Cu-
neo.
Il brevetto di Albasystem, denominato Aspec
Industry, è infatti in grado di integrare le dif-
ferenti fonti di energia con i fabbisogni ener-
getici, rendendo così efficiente il sistema. Il
valore aggiunto offerto è il software installa-
to all’interno del sistema di gestione del mix
energetico. Con questo brevetto la Gai riesce
ad autoprodurre il 93% dell’energia necessa-
ria, di cui il 35% deriva dal fotovoltaico e il
65% dalla cogenerazione a metano, con un
risparmio annuo di 1.600 tonnellate di CO2 e
600 mila euro rispetto all’utilizzo di fonti ener-
getiche tradizionali e al netto degli incentivi.