City Life Magazine 33 | Page 61

DIGITAL UTILITY ship nel 2017 (172 nel 2016) per un contro- valore di oltre 14 miliardi di euro. La società Accenture, nell’ambito della pre- sentazione di questi dati, ha lanciato una proposta per il prossimo futuro: le utilities dovrebbero farsi promotrici in prima linea di nuovi modelli di smart cities, che abbia- no come punti cardini digitale, sostenibi- lità e open innovation. Considerando che le città del Belpaese attualmente ospitano il 70% degli Italiani, consumando circa il 60% dell’energia elettrica, il 70% del gas naturale e ben il 77% del carburante per autotrazio- ne, appare evidente come esse rappresenti- no un luogo chiave per innescare la trasfor- mazione del territorio urbano, contribuendo di conseguenza al raggiungimento degli obiettivi imposti dalla SEN (Strategia Ener- getica Nazionale). “Le utilities possono giocare un ruolo di rilievo per il raggiungimento degli obiettivi della SEN, aiutando i territori e in partico- lare le aree urbane a diventare smart city, generando crescita, innovazione e valore. Per farlo devono puntare su tre abilitatori: la digitalizzazione, spinta da una sempre più rapida evoluzione e accessibilità del- le tecnologie; l’introduzione delle logiche dell’economia circolare con un migliore utilizzo delle risorse e l’attivazione di si- stemi aperti e di Open Innovation” osserva Pierfederico Pelotti, Responsabile Utili- ties di Accenture in Italia, Europa Centrale, Grecia. “In particolare, con riferimento a quest’ultimo punto, la collaborazione alla base di questo nuovo modello di smart city consentirà alle utilities di migliorare la regia complessiva delle attività necessarie, condividendo investimenti, coinvolgendo i diversi stakeholder dell’ecosistema dell’in- novazione, nonché i cittadini”. 61 Anche la società di consulenza Agici è sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguar- da la visione futura nell’ambito del ruolo fon- damentale che dovranno ricoprire le utilities. Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e docente presso l’Università Bocconi ha af- fermato: “I profondi mutamenti del mercato energetico non sono ormai più un problema per le utility – afferma. “Razionalizzazione, sfruttamento delle economie di scala, entrata in nuovi bu- siness, uniti al basso costo del debito, stan- no garantendo risultati economico-finanziari brillanti e importanti risorse da destinare a nuovi investimenti”. “La transizione energe- tica e gli obiettivi SEN – aggiunge Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI – porranno ulteriori grandi sfide agli operatori ma le utility stanno già ora ponendo le basi per affrontarle investendo soprattutto nelle reti elettriche, tassello fondamentale per abi- litare un nuovo modello energetico decen- tralizzato, pulito e intelligente. Stiamo viven- do – conclude Carta – quello che potremmo chiamare un rinascimento degli operatori di rete”. È innegabile come, allo stato attuale, sussi- stano alcuni ostacoli significativi alla realiz- zazione di questa visione futura. Nonostante gli sforzi apprezzabili compiuti dagli attori fin qui coinvolti per la diffusione di modelli di città intelligente, sussistono problemi che riguardano la stabilità della normativa di ri- ferimento e degli incentivi pubblici, la man- canza di una governance complessiva, l’in- certezza delle aziende a investire a causa della scarsa chiarezza del “business case” sottostante agli investimenti.