DIGITAL UTILITY
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senso? C’è sufficiente cultura in merito?
Nella nostra esperienza, dopo aver focaliz-
zato maggiormente l’attenzione sull’efficien-
tamento energetico, abbiamo presentato
alcune proposte di finanza di progetto in al-
cuni comuni. In base all’esperienza matura-
ta in questi anni va detto che ciò rappresen-
ta sicuramente un modo per poter dare una
mano alle amministrazioni; si tratta tuttavia
di percorsi complessi che non chiudono
mai il proprio iter con tempi inferiori ai 18/24
mesi. Dal punto di vista dell’amministrazio-
ne, rimane comunque sempre la necessità
se la proposta in discorso sia più convenien-
te di altre soluzioni (adesione a Consip, gara
gestita direttamente con l’accensione di un
mutuo per esempio con Cassa Depositi e
Prestiti). A mio avviso si tratta comunque di
un percorso che vale la pena tenere vivo con
soluzioni diverse a seconda delle necessi-
tà, e può rappresentare un’utile soluzione
per quei comuni che hanno impianti molto
vecchi che richiedono forti investimenti. Al-
tri comuni invece che hanno le infrastruttu-
re adeguate e devono fare solo interventi di
efficientamento elettrico li possono gestire
anche con una gara indetta direttamente da
loro.
In tema di illuminazione, il palo del-
la luce è diventato un asset importan-
te dei comuni, in grado di gestire non
solo il servizio in sé ma anche di rileva-
re dati ambientali, garantire sicurezza,
ricaricare veicoli elettrici e quant’altro.
Quanto è matura questa trasformazio-
ne?
Diciamo che gli impianti di illuminazione
pubblica, assieme al contatore di energia
elettrica, sono sicuramente quelli più diffusi