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sfrutta la luce del sole per produrre l’energia
di cui ha bisogno per funzionare.
L’edificio racconta il concetto di innovazione
già a partire dalla modellazione dei suoi spazi
e dalla scelta dei materiali che li compongo-
no: la luminosità data dal bianco predomi-
nante che riflette la luce solare e la legge-
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rezza, ottenuta da elementi traslucidi come il
policarbonato alveolare, usato per separare
gli ambienti. Ogni scelta è fatta nel rispetto
della storia dell’edificio esistente: dal cemen-
to lisciato del pavimento alle strutture a vi-
sta, creando un voluto contrasto tra materiali
tecnologici e tradizionali e una convivenza tra
materiali “poveri” , come il legno compensato
degli arredi, e moderni come l’acciaio verni-
ciato delle strutture dei soppalchi. Non man-
cano i riferimenti ad edifici celebri in alcuni
dettagli di rifinitura, come la Melnikov house
e il Garage Museum di Mosca.
TeicosLab racconta anche un nuovo modo di
concepire il lavoro: un’officina di idee che me-
scola l’attività operativa a quella intellettuale
per cui l’articolazione dello spazio è proget-
tata per favorire l’interazione di idee. Al centro
del piano terra è presente una zona dedicata
esclusivamente all’esposizione dei campioni
e dei materiali utilizzati in cantiere: un tavolo
tondo che accoglie clienti e fornitori e diven-
ta luogo di condivisione di idee e proposte di
progettazione, come un vero e proprio labora-
torio di cantiere. Il verde è un elemento impre-
scindibile: sono posizionate lungo il parapet-
to e in tutti gli spazi piante in idrocoltura con
differenti qualità, come l’assorbimento delle
onde elettromagnetiche, che rappresentano
la co-abitazione con la natura all’interno del
lavoro quotidiano dell’azienda.
L’edificio, originariamente in classe energe-
tica G, occupa una metratura di 300 metri
quadri ed è ad oggi classificato in categoria
A4+, Nzeb appunto, perchè oltre ad essere
energeticamente efficiente, integra l’’utilizzo