City Life Magazine 32 | Page 62

62 presente come la situazio- ne degli impianti di ince- nerimento in Italia risenta della loro ‘’bassa’’ capa- cità di trattamento, aspet- to che ci rende simili ai francesi, anche se i cugini d’Oltralpe hanno 85 im- pianti in più di noi. In Germania poi sono pre- senti 103 impianti con una capacità media di 250 mila tonnellate l’anno ciascuno, in Francia 126 impianti con una capacità media di 116 mila tonnellate l’anno, in Italia 41 impianti (13 in Lombardia, 8 in Emilia Ro- magna e 5 in Toscana, per citare le prime tre Regioni) con una capacità media di 172 mila tonnellate l’anno, in Inghilterra 36 con una capacità di 280 mila ton- nellate l’anno, in Spagna 10 (capacità di 273 mila tonnellate l’anno). Questo, spiega il rapporto commissionato da Utilita- lia, è dovuto alla quantità e alle dimensioni dei no- stri inceneritori: disseminati per il nostro Paese ce ne sono 41 con una capaci- tà media di 172.000 ton- nellate l’anno. La Francia ne ha più di tutti (126) ma mediamente più piccoli (116.000 tonnellate l’an- no), mentre il Regno Unito ha adottato la politica “po- chi ma grandi”: ne ha solo 36 ma bruciano in media 280.000 tonnellate l’an- no, oltre il doppio dell’I- talia. Gli inceneritori sono chiamati anche termova- lorizzatori perché sono in grado di produrre energia termica – ma anche elettri- ca – dalla combustione dei rifiuti. Per alcuni, però, il ritardo dell’Italia in questo ambi- to non è necessariamente una cattiva notizia. Secon- do la normativa europea, l’inceneritore rappresenta infatti l’ultima spiaggia pri- ma della discarica. Prima di bruciare i rifiuti, infatti, gli Stati membri devono privilegiare la prevenzione (produrre cioè meno rifiuti, ad esempio diminuendo gli sprechi e ripensando il packaging), il riutilizzo e il recupero. Se la Ue ha mes- so questi impianti al penul- timo posto della gerarchia è soprattutto per questioni ambientali e sanitarie. Bru- ciare rifiuti, infatti, produce inevitabilmente polveri sot- tili, inquinanti e diossina. E anche se le tecnologie sviluppate negli ultimi anni li hanno resi sempre più “puliti”, le preoccupazioni rimangono. Facendo infine un raffronto della gestione dei rifiuti nel-