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La città che non dorme mai, questa
celebre definizione di New York
cantata da Frank Sinatra, sembra
oggi l’obiettivo di molte città
europee. I sindaci delle metropoli
europee e non solo appaiono parti-
colarmente interessati allo sviluppo
della vita notturna, che può dare
un contributo fondamentale all’e-
conomia, ma anche all’immagine e
allo sviluppo culturale delle grandi
città.
Un grande potenziale, che però va
gestito e organizzato. Parlando di
grandi città, infatti, non si possono
trascurare questioni vitali come la
sicurezza, la logistica e anche la
necessità di conciliare le esigenze
diverse di chi cerca divertimenti
senza limiti di orario e di chi invece
pretende il rispetto del riposo
notturno.
Per questo i municipi di città come
Londra, Parigi, Amsterdam e della
stessa New York hanno pensato
di creare un coordinamento delle
politiche sulla città notturna, nomi-
nando addirittura un sindaco di
notte (Night mayor).
Una figura a metà tra il manager,
l’urbanista e il promoter cultu-
rale che deve decidere gli indirizzi
di fondo della città per quanto
riguarda la vita serale e notturna.
Una figura istituzionale ricono-
sciuta e sempre più diffusa, tanto
che lo scorso anno ad Amsterdam,
in parallelo alla conferenza dei
sindaci delle capitali europee si è
svolto il primo Night Mayor Summit,
summit dei sindaci della notte,
una conferenza internazionale sul
valore economico e culturale della
notte. Nell’incontro si è discusso di
imprenditoria del divertimento, ride-
finizione degli spazi urbani, illumina-
zione, mobilità, sicurezza, tutti temi
da affrontare per far decollare la vita
notturna di una metropoli.
Amsterdam modello di città h24
Promotore dell’incontro dei sindaci
della notte è stato Mirk Milan, il cui
ruolo di naachtburgermeister ad
Amsterdam è stato ufficializzato nel
2014. La città olandese è consi-
derata all’avanguardia nelle poli-
tiche di socializzazione e sviluppo
delle attività notturne e Milan viene
invitato da metropoli come Tokio
e Rio de Janeiro a presentare il
suo modello di gestione della vita
notturna. Milan sta ottenendo un
successo notevole con politiche
che sono riuscite a sviluppare la vita
notturna arginando anche confu-
sione e teppismo nelle strade. Una
delle mosse vincenti è stata quella
di consentire ai locali notturni di
prolungare l’apertura fino al mattino,
evitando il riversarsi sulle strade di
folle di nottambuli buttati fuori dai
locali dopo l’orario di chiusura. “Se
la gente si ferma all’esterno dei
locali – spiega Milan, i gestori hanno
l’obbligo di assicurarsi che non
facciano rumore, ma con i nuovi
orari quando escono tendono a
tornare a casa”.
Tuttavia la questione della sicu-
rezza rimane centrale e una delle
chiavi di volta è l’illuminazione
pubblica. Milan e la municipalità
di Amsterdam, con l’aiuto di un
gruppo di ricerca dell’università of
Technology di Sydney (UTS) stanno
completando un programma pilota
per cercare la migliore illuminazione
nella piazza Reimbrandtplein, uno
dei luoghi centrali della movida
notturna, con alberghi, discoteche
e caffetterie. L’obiettivo è quello di
creare un ambiente sereno e acco-
gliente, con la giusta quantità di