City Life Magazine 31 | Page 48

48 La città che non dorme mai, questa celebre definizione di New York cantata da Frank Sinatra, sembra oggi l’obiettivo di molte città europee. I sindaci delle metropoli europee e non solo appaiono parti- colarmente interessati allo sviluppo della vita notturna, che può dare un contributo fondamentale all’e- conomia, ma anche all’immagine e allo sviluppo culturale delle grandi città. Un grande potenziale, che però va gestito e organizzato. Parlando di grandi città, infatti, non si possono trascurare questioni vitali come la sicurezza, la logistica e anche la necessità di conciliare le esigenze diverse di chi cerca divertimenti senza limiti di orario e di chi invece pretende il rispetto del riposo notturno. Per questo i municipi di città come Londra, Parigi, Amsterdam e della stessa New York hanno pensato di creare un coordinamento delle politiche sulla città notturna, nomi- nando addirittura un sindaco di notte (Night mayor). Una figura a metà tra il manager, l’urbanista e il promoter cultu- rale che deve decidere gli indirizzi di fondo della città per quanto riguarda la vita serale e notturna. Una figura istituzionale ricono- sciuta e sempre più diffusa, tanto che lo scorso anno ad Amsterdam, in parallelo alla conferenza dei sindaci delle capitali europee si è svolto il primo Night Mayor Summit, summit dei sindaci della notte, una conferenza internazionale sul valore economico e culturale della notte. Nell’incontro si è discusso di imprenditoria del divertimento, ride- finizione degli spazi urbani, illumina- zione, mobilità, sicurezza, tutti temi da affrontare per far decollare la vita notturna di una metropoli. Amsterdam modello di città h24 Promotore dell’incontro dei sindaci della notte è stato Mirk Milan, il cui ruolo di naachtburgermeister ad Amsterdam è stato ufficializzato nel 2014. La città olandese è consi- derata all’avanguardia nelle poli- tiche di socializzazione e sviluppo delle attività notturne e Milan viene invitato da metropoli come Tokio e Rio de Janeiro a presentare il suo modello di gestione della vita notturna. Milan sta ottenendo un successo notevole con politiche che sono riuscite a sviluppare la vita notturna arginando anche confu- sione e teppismo nelle strade. Una delle mosse vincenti è stata quella di consentire ai locali notturni di prolungare l’apertura fino al mattino, evitando il riversarsi sulle strade di folle di nottambuli buttati fuori dai locali dopo l’orario di chiusura. “Se la gente si ferma all’esterno dei locali – spiega Milan, i gestori hanno l’obbligo di assicurarsi che non facciano rumore, ma con i nuovi orari quando escono tendono a tornare a casa”. Tuttavia la questione della sicu- rezza rimane centrale e una delle chiavi di volta è l’illuminazione pubblica. Milan e la municipalità di Amsterdam, con l’aiuto di un gruppo di ricerca dell’università of Technology di Sydney (UTS) stanno completando un programma pilota per cercare la migliore illuminazione nella piazza Reimbrandtplein, uno dei luoghi centrali della movida notturna, con alberghi, discoteche e caffetterie. L’obiettivo è quello di creare un ambiente sereno e acco- gliente, con la giusta quantità di