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Le tecnologie digitali
La disponibilità di tecnologie digitali è una
condizione necessaria per permettere alle
persone di svolgere il proprio lavoro anche
da remoto. Nelle grandi organizzazioni, a
prescindere dalla presenza di un progetto
di smart working, le tecnologie che
supportano il lavoro da remoto sono già
diffuse: in modo particolare le soluzioni a
supporto della sicurezza e dell’accessibilità
dei dati da remoto e da diversi device
(95 per cento) e device mobili e mobile
business app (82). Molto spesso sono
presenti servizi di social collaboration
integrati a supporto della collaborazione
e della condivisione della conoscenza (61
per cento), mentre meno diffuse sono le
workspace technology che permettono
un utilizzo più flessibile degli ambienti,
agevolando il lavoro in mobilità all’interno
delle sedi aziendali (36 per cento).
“Resta inadeguata invece la capacità di
utilizzo delle tecnologie tra i lavoratori –
sottolinea Crespi – Per questa ragione,
oltre all’introduzione degli strumenti digitali,
è fondamentale agire sullo sviluppo di
digital skills, comprese quelle di natura
soft e non legate ai singoli strumenti. I
Cio e gli It executive evidenziano come la
competenza prioritaria da sviluppare sia la
capacità di ripensare prodotti, processi e
attività lavorative u tilizzando nuovi strumenti
e canali digitali, insieme alla capacità di
collaborare in team virtuali, esercitando una
leadership adeguata al contesto digitale”.
In occasione del convegno, sono stati
assegnati gli Smart Working Award 2017, il
premio dell’Osservatorio per le aziende che
si sono distinte per capacità di innovare le
modalità di lavoro in ottica sart working.
Sono state premiate AXA Italia per il
progetto Smart working, smart life, CNH
Industrial per Lavoro da Casa, Costa
Crociere per Sm@rt Working Costa-Moving
Forward!, Generali Italia per New Ways
Of Working e Hilti per Smart Working@
Hilti. Menzione speciale a Benetton per il
progetto Stretch your Time.