CITY LIFE MAGAZINE
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l’assessore si è posta la domanda ma cosa è
smart e cosa no? E si è risposta affermando:
“Può essere tutto o nulla dipende sempre
da come lo si fa e di far in modo di “cucinare
bene” le idee che sono proposte dai vari inter-
locutori.” In un territorio piccolo come quello
di Russi ma potenzialmente rappresentativo
di molti luoghi simili in Italia di cose da fare ce
ne sono tante. Si potrebbe partire inserendo la
Villa rustica Romana esistente in una rete di siti
archeologici da proporre al turista che sceglie
di visitare la Romagna. Si potrebbe poi puntare
su un turismo nuovo che si rivolga a interlo-
cutori, come ce ne sono tanti nel mondo, non
solo attratti dall’abbronzatura e dalle proposte
costiere della Romagna anche quelle in realtà
da rinnovare, ma interessati a ragionare in
termini di paesaggio, architettura, sport e
alimentazione d’eccellenza. Trovare una collo-
cazione funzionale per il meraviglioso e grande
Palazzo S. Giacomo ad esempio o creare un
percorso ciclabile naturalistico che tocchi i punti
significativi che circondano il fiume Lamone,
sono scelte importanti che occorre mettere a
beneficio dei cittadini. Cittadini che saprebbero
ben apprezzare la realizzazione di una “Casea
della salute” come proposto dall’assessore alla
cultura, politiche per i giovani, sport at Unione
dei comuni della Bassa Romagna, Mirco
Bagnari.
L’arch. Marina Doni, responsabile dell’ufficio
urbanistico, ha sottolineato che occorre affron-
tare sul piano regolatore queste tematiche e
riportare il tema rigenerazione urbana al centro
delle scelte pubbliche e private anziché ragio-
nare in termini di ampliamento urbanistico
come sempre si è fatto in passato. Occorre
cioè suturare le ferite, ricucire il territorio valo-
rizzando ciò che esiste già facendo dialogare
economia, urbanistica e società.
“Eh… già… il tempo di inventarsi un’altra
diavoleria” direbbe una canzone di Vasco Rossi
e poi però “… tutto ritorna come prima” come
direbbero gran parte degli italiani se stimolati
a dare un loro parere sulla possibilità di uscire
dall’iperbole assurda in cui ci siamo posti:
abbiamo un tesoro infinito sotto i nostri piedi,
ossia il nostro territorio, ma la politica riesce