City Life Magazine 30 | Page 53

CITY LIFE MAGAZINE 53 l’assessore si è posta la domanda ma cosa è smart e cosa no? E si è risposta affermando: “Può essere tutto o nulla dipende sempre da come lo si fa e di far in modo di “cucinare bene” le idee che sono proposte dai vari inter- locutori.” In un territorio piccolo come quello di Russi ma potenzialmente rappresentativo di molti luoghi simili in Italia di cose da fare ce ne sono tante. Si potrebbe partire inserendo la Villa rustica Romana esistente in una rete di siti archeologici da proporre al turista che sceglie di visitare la Romagna. Si potrebbe poi puntare su un turismo nuovo che si rivolga a interlo- cutori, come ce ne sono tanti nel mondo, non solo attratti dall’abbronzatura e dalle proposte costiere della Romagna anche quelle in realtà da rinnovare, ma interessati a ragionare in termini di paesaggio, architettura, sport e alimentazione d’eccellenza. Trovare una collo- cazione funzionale per il meraviglioso e grande Palazzo S. Giacomo ad esempio o creare un percorso ciclabile naturalistico che tocchi i punti significativi che circondano il fiume Lamone, sono scelte importanti che occorre mettere a beneficio dei cittadini. Cittadini che saprebbero ben apprezzare la realizzazione di una “Casea della salute” come proposto dall’assessore alla cultura, politiche per i giovani, sport at Unione dei comuni della Bassa Romagna, Mirco Bagnari. L’arch. Marina Doni, responsabile dell’ufficio urbanistico, ha sottolineato che occorre affron- tare sul piano regolatore queste tematiche e riportare il tema rigenerazione urbana al centro delle scelte pubbliche e private anziché ragio- nare in termini di ampliamento urbanistico come sempre si è fatto in passato. Occorre cioè suturare le ferite, ricucire il territorio valo- rizzando ciò che esiste già facendo dialogare economia, urbanistica e società. “Eh… già… il tempo di inventarsi un’altra diavoleria” direbbe una canzone di Vasco Rossi e poi però “… tutto ritorna come prima” come direbbero gran parte degli italiani se stimolati a dare un loro parere sulla possibilità di uscire dall’iperbole assurda in cui ci siamo posti: abbiamo un tesoro infinito sotto i nostri piedi, ossia il nostro territorio, ma la politica riesce