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L’importanza di PROMUOVERE una
NUOVA CULTURA DELLA LUCE
In un convegno organizzato dalle associazioni dei produttori e dei progettisti della luce è
emersa la necessità di un cambiamento culturale che permetta di utilizzare al meglio le
possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico del settore
Le innovazioni tecnologiche quando entrano
nella nostra vita quotidiana sono anche rivo-
luzioni culturali. È il caso della luce LED, una
nuova tecnologia che sta trasformando l’as-
setto notturno delle nostre città, ma anche gli
ambienti di lavoro e di vita in cui trascorriamo
la maggior parte del nostro tempo.
La necessità di una maggiore diffusione della
cultura della luce è stato il tema del conve-
gno “Luce di qualità. Rivoluzione tecnologica
e cultura della progettazione”, promosso da
AIDI, Associazione Italiana di Illuminazione e
ASSIL, Associazione Nazionale Produttori Illu-
minazione, con il supporto di Messe Frankfurt.
Massimiliano Guzzini, presidente di ASSIL, ha
sottolineato l’urgenza di un approfondimento
culturale che consenta di cogliere le oppor-
tunità offerte dallo sviluppo tecnologico. I
LED non rappresentano solo un’occasione di
risparmio energetico ma offrono nuove stra-
ordinarie possibilità per l’estetica delle appli-
cazioni e la qualità dell’ambiente illuminato.
La miniaturizzazione consente ai designer di
esprimersi con il massimo della libertà cre-
ativa e permette di pensare ad apparecchi
completamente integrati nelle architetture. I
LED inoltre sono parte integrante dell’Inter-
net of Things, per cui l’impianto di illumina-
zione diventa infrastruttura per nuovi servizi
basata sulla velocità di elaborazione e tra-
smissione dei dati. Una tecnologia che per-
mette di modulare la luce in relazione alle con-
dizioni ambientali e creare un nuovo rapporto
con la luce naturale a benefico dell’organismo
umano. Come ha spiegato Laura Bellia che
insegna Fisica tecnica ambientale all’Università
Federico II di Napoli, la possibilità di progettare
impianti di illuminazione che rispettino i ritmi
circadiani (ossia la naturale alternanza luce-
buio) su cui è regolato il nostro organismo può
migliorare significativamente la qualità degli
ambienti in cui passiamo la maggior parte del
nostro tempo. Allo stesso modo la luce può
essere al centro dell’evoluzione delle nostre
città che porta alle Smart City, un processo
che deve coinvolgere tecnici, amministratori
e progettisti, come ha sottolineato Nicoletta
Gozo, responsabile del progetto “Lumier”
di Enea, che da diversi anni sta fornendo ai
Comuni italiani le conoscenze necessarie per
passare alle nuove tecnologie.
Un altro aspetto particolarmente significativo
per le nostre città è l’illuminazione dei beni arti-
stici e monumentali. Come ha ricordato Anto-
nella Ranaldi, Soprintendente Archeologia,
belle arti e paesaggio per la città metropolitana
di Milano, per illuminare correttamente un edi-
ficio storico occorre partire dal rispetto dalla
sua identità storico-culturale, senza forzature.
Nella visione della Ranaldi l’illuminazione ide-
ale è quella che ci dà una visione serale dell’e-
dificio o del monumento in linea con quella
della luce diurna, in una sorta di inversione
della fonte di luce che di giorno è esterna e di
notte è interna all’edificio stesso. In sostanza
è giunto il momento, come afferma Margherita
Suss, preside nte di AIDI, di sottolineare l’im-
portanza, il valore e le ricadute sociali ed eco-
nomiche che scaturiscono dalla realizzazione
di un’illuminazione di qualità.