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di mitigazione del rischio (37%). Il report
include il Security Capabilities Benchmark
Study, uno studio realizzato tramite interviste
a tremila chief security officers e responsabili
security di 13 paesi.
Giunto alla sua decima edizione, il report
annuale globale mette in luce le sfide e le
opportunità per i team di sicurezza nella
difesa contro l’inarrestabile evoluzione
del crimine informatico e dei metodi di
attacco. I chief security officers ritengono
che i principali ostacoli a una difesa
adeguata da parte delle aziende siano i
limiti di budget, la scarsa compatibilità dei
sistemi e la carenza di talenti specializzati.
Inoltre, i Cso intervistati dichiarano che i
dipartimenti di sicurezza sono ambienti
sempre più complessi, con il 65% delle
aziende che utilizza da sei a oltre 50 prodotti
per proteggersi, rischiando in questo
modo che l’efficacia della sicurezza venga
compromessa.
Un altro tema contenuto nell’Annual cyber
security report riguarda il volume di spam
globale che è in aumento, spesso diffuso dai
botnet (si tratta di una rete controllata da un
botmaster e composta da dispositivi infettati
da malware specializzato).
I dati del Report Cisco 2017 mostrano
come i criminali stiano riportando alla ribalta
i vettori di attacco classici, come adware e
spam email, quest’ultimo con livelli che non
si vedevano dal 2010. Lo spam rappresenta
quasi i due terzi (65%) delle e-mail, delle
quali sono dannose tra l’8 e il 10%.
L’Annual Cybersecurity Report 2017 ha
rivelato il potenziale impatto finanziario degli
attacchi alle aziende, dalle grandi alle piccole
e medie imprese. Oltre il 50% delle aziende
ha dovuto affrontare severi controlli a
seguito di una violazione. I sistemi più colpiti
sono quelli dei dipartimenti Operation &
Finance, seguiti dalla perdita di reputazione
del marchio e della fidelizzazione dei clienti.
Per le aziende che hanno subìto un attacco,
l’effetto è stato notevole: il 22% ha perso
clienti; il 29% ha perso fatturato; il 23% ha
perso delle opportunità di business.