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l 2016 è stato dichiarato Annus Horribilis
della sicurezza cyber. Lo ha sostenuto
di recente Clusit, l’associazione che
raggruppa le società italiane che operano
nel campo della sicurezza informatica, nel
suo rapporto annuale 2017 sulla sicurezza
Ict in Italia. Nell’ultimo anno, la cosiddetta
guerra delle informazioni (Cyber Warfare)
è cresciuta del 117%. La maggior crescita
percentuale di attacchi gravi nel 2016 è
avvenuta nel settore della sanità (+102%),
nella grande distribuzione organizzata
(+70%) e in ambito bancario-finanziario
(+64%). Seguono le infrastrutture critiche,
dove gli attacchi gravi sono aumentati del
15% rispetto allo scorso anno.
Da undici anni il Rapporto Clusit offre un
quadro aggiornato ed esaustivo della
situazione globale, evidenziando i settori più
colpiti, le tipologie e le tecniche d’attacco
più frequenti.
Molti i dati contenuti nel rapporto 2017 che
sono stati presentati al Security Summit, un
appuntamento molto partecipato che si è
tenuto alle porte di Milano il 14-16 marzo
(successivamente a Treviso il 30 maggio
e a Roma il 7-8 giugno) e che ha avuto il
patrocinio della Commissione europea e
dell’Agenzia dell’Unione europea per la
sicurezza delle informazioni e della rete. Ma
andiamo con ordine.
Il Rapporto 2017 di Clusit ci dice che sono
in deciso aumento i crimini informatici a
livello globale: nel 2016 sono stati 1.050 gli
incidenti noti classificati come gravi, quindi
con un impatto significativo per le vittime in
termini di danno economico, reputazione e
diffusione di dati sensibili. Contestualmente,
è sempre più elevato l’impatto sulla vita
delle istituzioni, delle imprese e dei privati
cittadini che tali crimini subiscono, tanto da
classificare l’anno da poco trascorso come