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CLM: A che punto sono gli investimenti in Italia nelle reti
idriche? Quali aspettative per il 2017/2018?
Lanave: Essendo sia i gestori delle reti idriche sia del ciclo
idrico integrato soggetti pubblici, gli investimenti per lo più
procedono di pari passo con gli appalti che regolamentano la
gestione delle risorse allocabili al settore. In questo senso la
crisi economica che attanaglia il nostro Paese ormai da lungo
tempo non aiuta la crescita progressiva di cui i nostri vecchi
acquedotti avrebbero bisogno in termini di rinnovamento delle
infrastrutture e tecnologie per una gestione moderna ed effi-
ciente.
Dal nostro osservatorio di System Integrator operante da oltre
25 anni nel ciclo completo delle acque bisogna rilevare che
rispetto ad un primo decennio di applicazioni pilota e proto-
tipali in un campo quasi totalmente privo di automazione e
telecontrollo, c’è stato un periodo di crescita delle tecnologie,
non regolamentato a livello nazionale, ma comunque progres-
sivamente applicato ai vari segmenti del ciclo. La speranza è
che il ritmo di questa crescita, finora lento e non regolamen-
tato, benefici di un’accelerazione derivante da una sinergia
di forze e soggetti competenti (Autority – Utilities – Industria
Specializzata) e idonei a poterla sostenere per una integra-
zione totale delle tecnologie più avanzate nel settore idrico,
analoga a quella già avviata da tempo ad esempio nei settori
elettrico e gas.
Talento: Nell’ultimo periodo gli investimenti sulle reti idriche
stanno registrando un lento incremento e sono destinati
soprattutto ad attività di manutenzione e di ammodernamento
degli impianti e delle reti. Un segnale positivo in questa fase
arriva dall’avviamento di progetti pilota che consentono di
avere un maggiore controllo sulle risorse e una valutazione a
priori dei possibili benefici che si otterrebbero, ad esempio una
riduzione dei tempi di intervento. Dal risultato di questi progetti
ci attendiamo uno stimolo per la ripresa degli investimenti in