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cognitiva nella progettazione delle inter-
facce? “Innanzitutto è opportuno chia-
rire che cosa si intende per ‘cognition’
(sinonimo di rappresentazione mentale o
di pensiero)”, risponde Cenni. “Il lavoro
mentale dell’uomo si basa sull’equazione
‘capacità = abilità – limiti’: aspetti da consi-
derare quando si progettano le mansioni
e il rapporto con macchine e strumenti
tecnologici. I processi cognitivi si attivano
di fronte a una interfaccia che media tale
interazione, a partire da un input senso-
riale presente su un display che può essere
visivo, uditivo o tattile. A partire da queste
diverse modalità percettive, l’uomo elabora
le informazioni da trattare, le memorizza nel
breve termine per capire il contesto e recu-
perare informazioni dalla memoria a lungo
termine (banca dati costituita dal ricordo di
esperienze pregresse simili e da formazione
già acquisita). Successivamente l’operatore
valuta il da farsi e prende una decisione sul
comportamento, azione, gesto da compiere
in sicurezza. Questo percorso racconta
quanto sia importante coinvolgere un ergo-
nomo nella progettazione di un’interfaccia,
a partire da input chiari e amichevoli, in
grado di favorire la massima compatibilità
rispetto all’assetto neuronale e mentale
dell’uomo, riducendo così anche il rischio
di commettere degli errori”.