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CITY LIFE MAGAZINE N.25
locali di spingere lo sviluppo urbano verso
traguardi di sostenibilità, digitalizzazione e
sviluppo non può far dimenticare che esistono
una serie di bisogni e rischi specifici che
differenziano tra loro le città, sulla base dei
quali le amministrazioni devono plasmare la
loro capacità di governance.
Per quanto riguarda la base dati con l’aumento
degli indicatori analizzati (ben 105 indicatori
contro gli 84 dello scorso anno) oltre a quelli
derivati dalle fonti statistiche ufficiali, ne sono
stati affiancati infatti altri, derivati da una serie
di fenomenologie non ancora cristallizzate ma
non per questo meno significative: dagli open
data alla sharing economy, dalla capacità
di attrazione finanziamenti UE per la ricerca
alle performance delle amministrazioni sui
social network, i dati presi in considerazione
fotografano una realtà sempre più complessa,
con il risultato di fornire, assieme all’analisi
dell’esistente, anche una previsione della
domanda, che consenta una maggior
razionalizzazione della spesa pubblica ed un
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potenziale percorso di miglioramento della
governance.
I RISULTATI
Milano sempre più internazionale e in
volata rispetto alle altre, Bologna salda al
secondo posto e punta di diamante nella
smart governance e Venezia, la new entry
che sale sul podio spingendo Firenze in
quarta posizione: sono queste le città più
smart d’Italia. A rivelarlo è ICityRate 2016,
l’indagine realizzata da FPA che stila la
classifica delle città italiane analizzando
106 Comuni capoluogo sulla base di 105
indicatori statistici (in aumento netto rispetto
agli 84 dello scorso anno) e sette dimensioni
tematiche: Economy, Living, Environment,
People, Mobility, Governance e Legality.
“Quest’anno più che in passato ICityRate
va a misurare, unitamente alla qualità del
vivere urbano, la capacità delle città di
farsi piattaforma abilitante, di guardare a
traguardi lunghi facendo scelte e investimenti