City Life Magazine 24 | Page 9

EDITORIALE D a quando abbiamo avviato la pubblicazione di City Life Magazine, la nostra attenzione è stata rivolta agli edifici intelligenti, possibilmente a impatto zero, ponendo l’accento sui temi energetici e sulle soluzioni tecnologiche in grado di rispondere a questi obiettivi considerati irrinunciabili. Il terremoto del 24 agosto, che ha avuto il suo baricentro ad Amatrice nel Lazio, ha invece portato alla ribalta problemi ed esigenze che avremmo dovuto dare per scontate da decennni. Nella mia vita professionale sono stato molte volte in Giappone, e in più di un’occasione ho vissuto direttamente delle scosse telluriche, che, all’ordine del giorno in città come Tokyo o Osaka, provocano certamente qualche brivido, ma ben pochi danni. Ricordo una notte a Tokyo al 34esimo piano dell’hotel dove soggiornavo: svegliato di soprassalto da una forte vibrazione ho visto le pareti oscillare per qualche secondo e poi tornare tutto alla normalità. Che il Giappone sia terra sismica lo si sa da molti anni e per questo le costruzioni in tutte le città sono state realizzate con materiali e soluzioni adeguate. Solo il terremoto di Kobe del 1995 creò danni e morte perchè quell’area non era ritenuta sismica, mentre a Fukushima nel 2011 i danni e la morte li portarono lo tsunami e non il terremoto che aveva avuto epicentro nell’oceano. L’Italia è considerata quasi completamente zona sismica, ma nonostante questo le nostre case non sono state progettate né successivamente adeguate a questa realtà. È chiaro che la natura è più forte dell’uomo, ma è anche possibile mettere argini alle potenziali disgrazie limitando i danni ad aspetti materiali senza dover contabilizzare la perdita di vite umane. Oltre all’efficientamento energetico è opportuno porre attenzione agli aspetti strutturali delle abitazioni e dei palazzi pubblici, perché se vogliamo delle SMART CITY prima dobbiamo realizzare delle SAFE CITY. 9