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Connettività e fruibilità dei dati,
una grande sfida per la sicurezza
Qual è la nostra percezione del Rischio?
Se ci pensiamo bene è molto bassa, siamo
convinti che gli oggetti che quotidianamente
sono intorno a noi sono propensi a portare
benefici, ma sempre di meno siamo disposti
a vederne le loro vulnerabilità sia intrinseche
che rispetto alla nostra sicurezza. Ci piace
l’idea di avvicinare la nostra carta di credito
“contactless” per poter pagare, senza per
questo preoccuparci minimamente della sua
vulnerabilità. Lo stesso avviene in tutte le
tecnologie che condividono “noi stessi” con il
mondo esterno.
Se ci guardiamo intorno il mondo è sempre
più smart. Lo sono le factory, le cities , la
mobility, il meetering e tanto altro. E ad
identificare come smart un dispositivo o un
contesto è la capacità di osservare la realtà
che ci sta intorno, attraverso sensori sempre
più evoluti, di poterla elaborare attraverso
sistemi di calcolo locali ed alla fine di poterla
comunicare al mondo esterno attraverso una
connettività sempre più spinta.
Ma non si tratta solo di misurare grandezze
fisiche in modo diretto, ma sempre di più di
decidere a livello di dispositivo quali strategie
attuare e quali comandi ricevere.
E di esempi nella realtà che ci circonda ce ne
sono tanti: basti pensare ai termostati sempre
più intelligenti, in grado di regolare localmente la temperatura non solo in base alle
informazioni misurate, ma anche in funzione
dei comandi ricevuti da internet o via sms,
o anche solo dalle nostre abitudini raccolte
dall’iterazione con i nostri smartphone che
sono in grado di fornire un profilo di noi stessi
molto articolato.