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rientarsi nel mondo della “nuova” mobilità non è né banale né scontato. Se è
pur vero che la regina rimane l’auto elettrica,
il tema è molto più ampio e coinvolge aspetti
che forse non siamo ancora abituati a considerare, ma che sono alla base dello sviluppo
atteso, ma non ancora compiuto.
Un ruolo chiave è rappresentato dalle infrastrutture, che sono fondamentali esattamente
come nel caso della mobilità tradizionale.
Se diamo per scontata la presenza diffusa
di stazioni di servizio dove acquistare il carburante, così pure dobbiamo essere certi di
trovare i punti di ricarica per le vetture elettriche. D’altra parte la mobilità elettrica apre
scenari diversi da quelli a cui siamo abituati:
a seconda della tipologia di utilizzo devono
essere disponibili soluzioni differenti. A questo
proposito ci sembra opportuno considerare
la suddivisione definita da ABB: residenza,
parcheggio, fermata mezzi pubblici e area di
“rifornimento”. In effetti la tipologia di servizio
atteso dipende dal tipo di mezzo e di utilizzo.
Ad esempio per un uso urbano e giornaliero,
la colonnina di ricarica può benissimo essere
presso la propria abitazione sia che si parli
di casa indipendente che di condominio. In
questo caso la ricarica avverrà normalmente
nelle ore notturne e quindi con tempi mediamente più lunghi (alcune ore). Nel caso di
mezzi pubblici, che devono operare consecutivamente per molte ore, è invece opportuna
una ricarica veloce in corrispondenza delle
singole fermate (poche decine di secondi) e/o
del capolinea (pochi minuti). Nel caso di parcheggi sia pubblici sia aziendali, si possono
ipotizzare ricariche dell’ordine della mezzora,
mentre nel caso di aree di “rifornimento” il