City Life Magazine 24 | Page 33

ARTICOLI 33 La nuova filosofia dell’abitare nei condomini delle nostre città Rispetto al passato la vita sociale del condominio è oggi decisamente più complessa e richiede un nuovo approccio e nuovi stimoli per incentivare gli abitanti al senso di responsabilità nella gestione legata agli spazi comuni dell’edificio ma anche nella conduzione dei rapporti interpersonali con i condomini. Ne sono ben consapevoli l’associazione Tutti Più Educati e Domonest che, a fine maggio scorso, si sono fatti promotori di un’interessante tavola rotonda dal titolo “La nuova filosofia dell’abitare nei condomini delle nostre città”. L’evento (che ha potuto vantare anche della partecipazione dell’associazione Moica) è stato inserito all’interno del Festival del nuovo Rinascimento organizzato dal Centro Leonardo da Vinci presso lo Spazio Ex Fornace di Milano. Media partner City Life Magazine. A conclusione della manifestazione è stato assegnato il Premio Donghi, concorso fotografico promosso da BTOB Women in ethic business quest’anno dedicato alle aree verdi condominiali delle nostre città. Con la tavola rotonda, moderata dal nostro vicedirettore Umberto Sampieri, si sono poste le basi per la nascita di un progetto di comunicazione sociale finalizzato a porre in essere azioni di educazione civica che favoriscano la diminuzione della conflittualità e dell’individualismo oggi purtroppo dilaganti nelle nostre aree urbane, e in particolare nelle zone periferiche. Progetto che nei prossimi mesi City Life Magazine seguirà da vicino. sharing o impegno condiviso. La continua collaborazione e sensibilizzazione è il cardine principale di questa visione quasi “olistica”. In Italia tra le principali città che valutano progetti di smart city vi sono sono Milano, Roma, Genova, Torino, Catanzaro e Bologna: tutte grandi città dove la necessità di integrazione di servizi richiede un enorme sforzo. La cooperazione fra pubblico e privato diventa, a questo punto, l’unica alternativa atta a diminuire la conflittualità e l’individualismo. Secondo i dati esposti nella piattaforma “Italian Smart City” dell’Anci, che alle «città intelligenti» italiane ha dedicato uno specifico Ossevatorio, ad oggi sono stati avviati 1312 progetti che coinvolgono 158 Comuni e 15 milioni di cittadini, per un investimento totale di quasi 4 miliardi di euro. La maggior parte di progetti, sia in Italia che nel mondo, ruotano attorno al recupero di aree urbane, consumo energetico e mobilità. Una mobilità più coerente e sviluppata, porta a una riduzione dell’inquinamento che a sua volta si traduce in un maggior benessere per il cittadino. Così come il recupero di aree abbandonate e in disuso, porta a un maggior rispetto per l’ambiente e a un ulteriore benessere. In Italia, ad esempio è stato proposto, nella città di Taranto, un progetto per utilizzare l’idrogeno sui mezzi pubblici; a Cagliari è stato avviato un progetto di coabitazione tra gli assegnatari di edilizia residenziale popolare e gli studenti dell’università che sono fuori sede; uffici pubblici, un po’ in tutta Italia che hanno avviato lo sportello telematico per evitare che la gente debba recarsi fisicamente presso gli uffici. Tutti progetti atti a migliorare la qualità della vita. Nel mondo, la città pioniere di questa ideologia è Rio de Janeiro, con un progetto presentato nel 2010. Il cambio di marcia approntato dalla municipalità della città, ha fatto si che nel 2013 vincesse il premio World Smart Cities Awards. Il punto