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La nuova filosofia dell’abitare nei condomini delle nostre città
Rispetto al passato la vita sociale del condominio è oggi decisamente più complessa e richiede un
nuovo approccio e nuovi stimoli per incentivare gli abitanti al senso di responsabilità nella gestione
legata agli spazi comuni dell’edificio ma anche nella conduzione dei rapporti interpersonali con i
condomini.
Ne sono ben consapevoli l’associazione Tutti Più Educati e Domonest che, a fine maggio scorso,
si sono fatti promotori di un’interessante tavola rotonda dal titolo “La nuova filosofia dell’abitare nei
condomini delle nostre città”. L’evento (che ha potuto vantare anche della partecipazione dell’associazione Moica) è stato inserito all’interno del Festival del nuovo Rinascimento organizzato dal Centro
Leonardo da Vinci presso lo Spazio Ex Fornace di Milano. Media partner City Life Magazine.
A conclusione della manifestazione è stato assegnato il Premio Donghi, concorso fotografico
promosso da BTOB Women in ethic business quest’anno dedicato alle aree verdi condominiali delle
nostre città.
Con la tavola rotonda, moderata dal nostro vicedirettore Umberto Sampieri, si sono poste le basi per
la nascita di un progetto di comunicazione sociale finalizzato a porre in essere azioni di educazione
civica che favoriscano la diminuzione della conflittualità e dell’individualismo oggi purtroppo dilaganti
nelle nostre aree urbane, e in particolare nelle zone periferiche. Progetto che nei prossimi mesi City
Life Magazine seguirà da vicino.
sharing o impegno condiviso.
La continua collaborazione e sensibilizzazione
è il cardine principale di questa visione quasi
“olistica”.
In Italia tra le principali città che valutano
progetti di smart city vi sono sono Milano,
Roma, Genova, Torino, Catanzaro e Bologna:
tutte grandi città dove la necessità di integrazione di servizi richiede un enorme sforzo. La
cooperazione fra pubblico e privato diventa, a
questo punto, l’unica alternativa atta a diminuire la conflittualità e l’individualismo.
Secondo i dati esposti nella piattaforma “Italian
Smart City” dell’Anci, che alle «città intelligenti»
italiane ha dedicato uno specifico Ossevatorio, ad oggi sono stati avviati 1312 progetti
che coinvolgono 158 Comuni e 15 milioni di
cittadini, per un investimento totale di quasi 4
miliardi di euro.
La maggior parte di progetti, sia in Italia che
nel mondo, ruotano attorno al recupero di aree
urbane, consumo energetico e mobilità.
Una mobilità più coerente e sviluppata, porta
a una riduzione dell’inquinamento che a sua
volta si traduce in un maggior benessere per il
cittadino. Così come il recupero di aree abbandonate e in disuso, porta a un maggior rispetto
per l’ambiente e a un ulteriore benessere.
In Italia, ad esempio è stato proposto, nella
città di Taranto, un progetto per utilizzare
l’idrogeno sui mezzi pubblici; a Cagliari è stato
avviato un progetto di coabitazione tra gli
assegnatari di edilizia residenziale popolare e
gli studenti dell’università che sono fuori sede;
uffici pubblici, un po’ in tutta Italia che hanno
avviato lo sportello telematico per evitare che
la gente debba recarsi fisicamente presso gli
uffici.
Tutti progetti atti a migliorare la qualità della
vita.
Nel mondo, la città pioniere di questa ideologia
è Rio de Janeiro, con un progetto presentato
nel 2010.
Il cambio di marcia approntato dalla municipalità della città, ha fatto si che nel 2013 vincesse
il premio World Smart Cities Awards. Il punto