City Life Magazine 24 | Page 22

22 CITY LIFE MAGAZINE N.24 dello sviluppo delle città, che va ora sotto il nome di Quantitative Urbanism. Nel 2007 i pionieri Luís M. A. Bettencourt, Jose ́ Lobot, Dirk Helbing, Christian Kühnert, and Geoffrey B. West pubblicarono sui Proceedings of the National Academy of Science of USA un articolo fondante questa nuova disciplina dal titolo “Growth, innovation, scaling, and the pace of life in cities”. Questo articolo mostra l’evidenza empirica di fenomeni di scaling del tutto simili a quelli riguardanti gli organismi biologici e con la stessa impressionante regolarità in realtà metropolitane completamente differenti, da New York a Mumbay Indicando con N(t) la popolazione di una città al tempo t e con Y(t) una grandezza osservabile quale consumo di risorse naturali o energia, quantità di infrastrutture ma anche inquinamento, GDP o numero di brevetti pubblicati, la relazione che meglio interpola i dati reali assume sempre la forma: Y(t) = Y0N(t)β ove Y0 è una costante di normalizzazione. Nel riquadro 1 sono riportati gli esponenti β per alcune classi di grandezze misurabili, assieme alla fonte dei dati. In alcuni casi (stazioni di benzina, infrastrutture) l’esponente è minore di uno (crescita sublineare) e indica la tipica efficienza di tipo biologico (la stessa del metabolismo prima menzionata) In altri, ove la creazione di informazione è rilevante (il tasso di innovazione, il reddito ma anche il numero di casi di AIDS piuttosto che il numero di gravi crimini) l’esponente è maggiore di uno (crescita superlineare). In altri casi ancora invece l’esponente è uno, come ad esempio nel consumo di energia elettrica domestica, stando a indicare che alcune abitudini non cambiano dal piccolo villaggio alla grande metropoli. Queste osservazioni empiriche trovano riscontro in vari modelli matematici, dalla teoria delle code, alle equazioni che