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zare una buona ricostruzione è far partecipare
le persone colpite dal terremoto stesso, anche
nell’ultimazione della fase realizzativa vera e
propria: una forma di edilizia sociale basata
sulla collaborazione concreta dei futuri abitanti.
La seconda, per l’architetto cileno, è non avere
fretta e non confondere la carità con la qualità.
Poi, occorre fare in modo che le sistemazioni
temporanee non siano né scadenti né dare
l’idea di qualcosa di permanente e che siano
il frutto di un processo incrementale. Gli interventi poi devono prevedere servizi in comune,
per cementare uno spirito comunitario. Importante, per l’architetto, cileno, è l’identità dei
luoghi. “In Italia - ha dichiarato Aravena hanno valore identitario un campanile, una
torre, un centro storico: è fondamentale che
questi manufatti vengano restaurati”. Da una
tragedia, insomma, si può uscire reinventando
se stessi e la città. Un concetto molto simile a
quello della resilienza.
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ramente dovrà diventare strutturale nel nostro
Paese - ha affermato Azzone -. L’obiettivo è
avere una casa sicura sul piano idrogeologico e sismico, con grande attenzione all’opera di rammendo nelle periferie. Oggi ci
sono agevolazioni fiscali e finanziarie per gli
interventi antisismici. Ma in pochi le usano e in
pochi le conoscono. Questo significa che tali
agevolazioni così come sono non funzionano,
devono essere ripensate. E che dobbiamo
lavorare perché su queste agevolazioni ci sia il
massimo della trasparenza e della chiarezza a
tutto vantaggio dei cittadini.
Serve la scheda sismica
Claudio De Albertis
Obiettivo casa sicura
Giovanni Azzone
Giovanni Azzone - milanese, classe 1962,
rettore del Politecnico di Milano e presidente di
Arexpo, società che si occupa dello sviluppo
immobiliare delle aree che hanno ospitato
l’esposizione universale di Milano - giorni fa è
stato indicato da Matteo Renzi come project
manager del gruppo di esperti di Casa Italia, il
programma lanciato dal presidente del Consiglio per mettere in sicurezza antisismica l’intero Paese. Proprio in questi giorni, Azzone
sta definendo la squadra che lo supporterà
in questo compito. “È un progetto che sicu-
Il presidente di Ance, il milanese Claudio De
Albertis, ha invece indicato le quattro ricette
per introdurre finalmente nel nostro paese una
strategia di prevenzione antisismica. Queste
le linee d’azione dettate dal presidente dei
costruttori italiani. Primo. I contratti di compravendita e di locazione dovranno essere corredati da una scheda informativa sui rischi
sismici del territorio e dell’edificio. Secondo.
Occorre introdurre l’obbligo di diagnosi dell’edificio dal punto di vista statico e sismico, con
costi detraibili fiscalmente. Terzo. Detrazioni di
imposta del 65% per gli interventi di adeguamento sismico per tutti gli immobili e con
misure di sostegno dei non abbienti. Quarto.
Sanzioni a chi non ha messo a norma gli edifici
dopo dieci anni dal varo del piano di prevenzione nelle zone a maggior rischio sismico.
Infine, un suggerimento: affrontare il tema della
copertura assicurativa degli immobili.