City Life Magazine 23 | Página 62

62 CITY LIFE MAGAZINE N.23 Andiamo dunque a cercare queste “clumsy city”. Non è tuttavia una cosa così semplice: si pone innanzitutto il problema di capire sulla base di quali parametri possiamo dire che una città è “clumsy”? Proviamo a partire dalla definizione di Smart City, che peraltro non è univoca. Secondo l’ENEA, che riprende la definizione data dal progetto europeo “Smartcities” coordinato dal Centro Regionale delle Scienze presso l’Università tecnologica di Vienna, una città si può definire “smart” se è “efficiente, capace, inclusiva, moderna, sostenibile” ENEA Magazine Più in dettaglio, gli aspetti da tenere in considerazione per la valutazione della “smartness” di una città sono: • un’economia brillante, • una mobilità intelligente, • un ambiente di qualità, • dei cittadini capaci ed informati, • un modo di vivere intelligente, • una governance cittadina attiva ed efficiente. Dal punto di vista degli effetti sui cittadini, tre sono gli aspetti da tenere in considerazione: benessere materiale, qualità della vita e qualità dell’ambiente. Classifiche delle smart city, in ambito europeo o mondiale, già esistono: si veda ad esempio il sito: smart-cities.eu oppure la pagina: forbes.com Può essere interessante invece capire quali sono, a livello mondiale, le città più clumsy. Redigere la classifica delle clumsy city è indubbiamente molto più difficile: fare la graduatoria dei peggiori della classe è infatti più complicato che non fare la stessa cosa per i migliori, dato il numero estremamente elevato di soggetti del campione. Si può comunque cominciare con il considerare un parametro e andare a vedere quali sono le città del mondo meglio (o peggio…) posizionate in questa classifica al rovescio. Prendiamo ad esempio il parametro più macroscopicamente impattante sulla qualità della vita in una città: si tratta senza dubbio dell’inquinamento, in particolare dell’inquinamento dell’aria. Il quotidiano inglese “The Guardian” ha pubblicato numerosi servizi su questo argomento, elaborando i dati forniti dalla World Health Organization (WHO). Si veda ad esempio: theguardian.com theguardian.com La WHO costruisce periodicamente dei database, scaricabili dal web al sito: who.int contenenti i livelli di inquinamento in varie città del mondo, misurato in termini di media annuale del livello di polveri sottili (PM 10 e PM 2,5) presenti nell’aria. L’ultimo aggiornamento del database, uscito a maggio 2016, contiene i valori di polveri sottili per 2975 città in tutto il mondo (VEDI ALLEGATO). Per il livello di PM10, the winner (o meglio the loser…) è la città nigeriana di Onitsha, seguita da Peshawar (Pakistan) e Zabol (Iran). Fra le prime dieci città di questa classifica vi sono tre città nigeriane, due pakistane, due saudite, una afgana e una iraniana. Le prime 95 posizioni sono occupate da città africane ma soprattutto asiatiche (Medio Oriente, Cina e India). Al 96° posto troviamo la prima europea: la città macedone di Tetovo. Tutte le