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CITY LIFE MAGAZINE N.23
Andiamo dunque a cercare queste “clumsy
city”. Non è tuttavia una cosa così semplice:
si pone innanzitutto il problema di capire sulla
base di quali parametri possiamo dire che
una città è “clumsy”? Proviamo a partire dalla
definizione di Smart City, che peraltro non
è univoca. Secondo l’ENEA, che riprende
la definizione data dal progetto europeo
“Smartcities” coordinato dal Centro Regionale
delle Scienze presso l’Università tecnologica
di Vienna, una città si può definire “smart”
se è “efficiente, capace, inclusiva, moderna,
sostenibile”
ENEA Magazine
Più in dettaglio, gli aspetti da tenere in
considerazione per la valutazione della
“smartness” di una città sono:
• un’economia brillante,
• una mobilità intelligente,
• un ambiente di qualità,
• dei cittadini capaci ed informati,
• un modo di vivere intelligente,
• una governance cittadina attiva ed efficiente.
Dal punto di vista degli effetti sui cittadini, tre
sono gli aspetti da tenere in considerazione:
benessere materiale, qualità della vita e qualità
dell’ambiente.
Classifiche delle smart city, in ambito europeo
o mondiale, già esistono: si veda ad esempio il
sito:
smart-cities.eu
oppure la pagina:
forbes.com
Può essere interessante invece capire quali
sono, a livello mondiale, le città più clumsy.
Redigere la classifica delle clumsy city è
indubbiamente molto più difficile: fare la
graduatoria dei peggiori della classe è infatti più
complicato che non fare la stessa cosa per i
migliori, dato il numero estremamente elevato
di soggetti del campione. Si può comunque
cominciare con il considerare un parametro e
andare a vedere quali sono le città del mondo
meglio (o peggio…) posizionate in questa
classifica al rovescio.
Prendiamo ad esempio il parametro più
macroscopicamente impattante sulla
qualità della vita in una città: si tratta senza
dubbio dell’inquinamento, in particolare
dell’inquinamento dell’aria.
Il quotidiano inglese “The Guardian” ha
pubblicato numerosi servizi su questo
argomento, elaborando i dati forniti dalla
World Health Organization (WHO). Si veda ad
esempio:
theguardian.com
theguardian.com
La WHO costruisce periodicamente dei
database, scaricabili dal web al sito:
who.int
contenenti i livelli di inquinamento in varie città
del mondo, misurato in termini di media annuale
del livello di polveri sottili (PM 10 e PM 2,5)
presenti nell’aria. L’ultimo aggiornamento del
database, uscito a maggio 2016, contiene i
valori di polveri sottili per 2975 città in tutto il
mondo (VEDI ALLEGATO).
Per il livello di PM10, the winner (o meglio
the loser…) è la città nigeriana di Onitsha,
seguita da Peshawar (Pakistan) e Zabol (Iran).
Fra le prime dieci città di questa classifica vi
sono tre città nigeriane, due pakistane, due
saudite, una afgana e una iraniana. Le prime
95 posizioni sono occupate da città africane
ma soprattutto asiatiche (Medio Oriente,
Cina e India). Al 96° posto troviamo la prima
europea: la città macedone di Tetovo. Tutte le