City Life Magazine 23 | Page 29

ARTICOLI 29 LA DIRETTIVA SULLE PERFORMANCE DEGLI EDIFICI Il concetto di edificio a energia quasi zero è stato introdotto dalla direttiva europea 31 del 2010, la Epbd (Energy performance of building directive), di revisione della direttiva 91 del 2002. All’articolo 9, la 31 stabilisce alcune importanti novità. Primo, che gli stati membri, entro il 31 dicembre 2020, devono provvedere affinché tutti gli immobili di nuova costruzione siano a energia quasi zero e che, a partire dal 31 dicembre 2018, quelli pubblici o occupati da enti pubblici siano anch’essi Nzeb. La direttiva, poi, impone che gli stati membri elaborino dei piani nazionali. Terzo. Entro il 2015 dovranno essere definiti dei target intermedi di miglioramento delle prestazioni energetiche dei nuovi edifici. Si tratta di tre obiettivi, in particolare il primo, ambiziosi, anche per quanto riguarda i tempi: le nuove regole dovrebbero essere emanate almeno tre anni prima delle scadenze riguardanti gli edifici pubblici, ciò per consentire di progettare per tempo le nuove costruzioni a energia quasi zero. Ma quali caratteristiche dovrebbero avere questi edifici? È ancora l’articolo 9 che interviene a stabilire che gli stati membri debbano specificarne le caratteristiche, anche perché è lo stesso articolo ad essere vago. Infatti, per definire un edificio Nzeb la direttiva stabilisce che si tratta di un “edificio ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”. Diverse sono le modalità concrete per progettare e realizzare edifici a energia quasi zero e ridurre in modo significativo la bolletta energetica: come l’utilizzo di impianti di riscaldamento o di raffrescamento molto efficienti, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione al minimo delle dispersioni termiche, l’installazione di protezioni solari esterne all’edificio e altro ancora.