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CITY LIFE MAGAZINE N.23
IL VANTAGGIO DEI PAESI
ECONOMICAMENTE AVANZATI
Il rapporto della DNV GL ha evidenziato che solo
i paesi facenti parte dell’OCSE (Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
riusciranno a raggiungere la maggior parte degli
obiettivi, ma sicuramente non tutti. Tra gli obiettivi più semplici da raggiungere, per queste
nazioni economicamente avvantaggiate, ci
sono quelli inerenti l’istruzione di qualità, la
salute e il benessere, ed un maggiore sviluppo
delle industrie e delle infrastrutture. Tuttavia, per
questi paesi, la DNV GL valuta difficile il raggiungimento degli obiettivi inerenti una crescita
economica che permetta a tutti di avere un
lavoro dignitoso così come di difficile attuazione
sarà la riduzione delle diseguaglianze. Negative, secondo il primo rapporto “The Future of
spaceship earth” le possibilità di raggiungere
un livello di consumo e produzione responsabili o di contrastare i cambiamenti climatici. Per
Luca Crisciotti, CEO della DNV GL, tali obiettivi siano molto ambiziosi e non facilmente
raggiungibili se non tramite interventi straordinari. In particolare, Crisciotti pone in evidenza
in fatto che nonostante il mondo farà registrare
progressi in materia di salute, benessere e istruzione “i divari tra le diverse regioni rimarranno
significativi. I problemi legati a diseguaglianze
e cambiamenti climatici continueranno a porre
le sfide maggiori: di questo passo, secondo le
nostre previsioni nessuna delle regioni riuscirà
veramente a risolverli”.
OLTRE AGENDA 2030:
COSA ACCADRÀ NEL 2050?
Lo studio della DNV GL non ha puntato solo a
verificare la possibilità di raggiungimento degli
obiettivi prefissati entro la data definita dall’Agenda, ossia il 2030. “The Future of spaceship
earth” ha infatti tracciato un quadro della situazione attuale e delle prospettive fino al 2050,
ossia venti anni dopo quello che dovrebbe
essere il punto d’arrivo dell’obiettivo fissato
dalle Nazioni Unite. E i risultati non sono molto
rasserenanti. Se da un lato, infatti, il rapporto
prevede un incremento del PIL mondiale,
dall’altro tale incremento non sarà omogeneo
in tutte le nazioni. Al contrario, le aree più sviluppate subiranno dei rallentamenti, se non dei
veri e propri stop mentre avranno un maggiore
incremento le economie oggi emergenti, ossia
le nazioni BRISE (Brasile, Russia, India e Sud
Africa e altre dieci economie emergenti). Anche
per quanto riguarda i consumi energetici l’attesa non è delle migliori: la crescita dell’utilizzo
delle energie rinnovabili, infatti, non sarà mai
tale da permettere l’abbandono dei combustibili fossili, che verranno ancora utilizzati, anche
se in misura minore rispetto a quella attuale.
Molto negativo, per non dire catastrofico,
l’aspetto inerente l’ambiente e le risorse
ambientali. Il rapporto della DNV GL ha infatti
messo in evidenza che l’innalzamento delle
temperature medie e lo sfruttamento continuo
delle risorse del suolo e delle acque porterà ad
un continuo deterioramento ambientale con
conseguenze non ancora prevedibili, ma sicuramente molto poco raccomandabili. E considerando che l’Agenda 2030 è stata approvata
dopo oltre due anni di controlli, negoziazioni e
accordi, sapere che difficilmente si potranno
raggiungere gli obiettivi definiti sicuramente non
è d’aiuto, né per i comuni cittadini né per gli alti
vertici. Per questo motivo, la DNV GL alla fine
del rapporto, ha redatto una serie di raccomandazioni, generali e specifiche, inerenti le misure
da adottare per raggiungere un numero quanto
più elevato di obiettivi, in particolare quelli relativi al proprio settore, ossia all’energia, allo
sviluppo sostenibile, ai cambiamenti climatici e
al consumo responsabile.
I MODELLI MATEMATICI ADOTTATI
Ma come è stato redatto lo studio? Il punto di
partenza è stato quello di un modello matematico che ha permesso – tramite una serie
di calcoli interattivi che hanno preso in considerazione diversi parametri – di realizzare una
previsione sulle condizioni future dei parametri
calcolati. Si tratta di un modello rielaborato sulla
base di tre modelli pre-esistenti, ossa il DICE
(Dynamic Integrated Climate-Economy), realizzato dal professore Bill Nordhaus, il modello
2052, realizzato dal professore di strategia
climatica Jørgen Randers e il T21 (Threshold21)