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CITY LIFE MAGAZINE N.22
di Giovanni Abruzzo
A qualche centinaio di metri
dal più grande complesso
commerciale europeo, appena inaugurato ad Arese, si
è tenuta, il 27 e 28 maggio
scorso presso la Pista e Centro di Guida Sicura ACI di Lainate (MI), la prima edizione di
rEVolution Electric Drive Days.
Un evento, il primo, unico
nel suo genere, interamente
dedicato alla mobilità elettrica,
che per gli organizzatori vuole
diventare un riferimento per il
settore in Italia.
Nella giornata d’apertura di
rEVolution si sono tenuti gli
Stati Generali della Mobilità Elettrica alla presenza di
esponenti del Governo e delle
principali istituzioni in materia
di mobilità elettrica. Obiettivo
finale di questa due giorni di
Lainate è stato la firma della
“Carta degli impegni per la
mobilità elettrica”, documento
che si prefigge di sintetizzare
le linee guida per lo sviluppo
della mobilità elettrica in Italia
con importanti e concrete misure a favore di questa scelta.
Politiche di sostegno alla
mobilità elettrica
Il convegno ha avuto come
punto cardine della mobilità elettrica le politiche che
sostengono questa scelta,
analizzando cosa si è fatto e
La prima edizione
del rEVolution
electric Drive days
si fa, anche riguardo gli altri
Stati europei.
Pietro Menga, presidente
di CEI-Cives (Commissione
italiana veicoli elettrici), dopo
aver proposto la diffusione
della mobilità, ha evidenziato
come l’Italia si colloca agli ultimi posti per quanto riguarda
l’E-Mobility. In termini di quote
di mercato, i Paesi nordici,
ha continuato Menga, indicano percentuali a due cifre
(in Olanda e Norvegia sono
circa 20 su 100 i cittadini che
nel 2014-15 hanno acquistato un’auto elettrica); negli
altri Paesi europei la quota è
attorno all’1-2 per cento, in
Italia l’ordine di grandezza è
l’1 per mille. Quello che manca è dunque una convincente
motivazione per l’acquirente.
In tutti i Paesi dove l’elettrico sta avendo successo, la
motivazione è rappresentata
da incentivazioni economiche
o fiscali all’acquisto, oltre che
incentivazioni in termini di regolamentazione favorevole nei
confronti della mobilità locale,
come le soste gratuite, gli accessi alle ZTL (Zone a traffico
limitato), liberalizzazione degli
orari e altro.
Punti di ricarica
Altro aspetto non secondario, come ha evidenziato
Menga nel corso del suo
intervento, è la possibilità di
ricaricare le batterie dell’auto
in aree pubbliche o a casa,
cosa che avviene già in altri
Paesi. Questo costituisce
una fondamentale necessità
operativa e un fattore d’incoraggiamento, anche se di
per sé non rappresenta una
motivazione. L’evidente attenzione verso la ricarica pubblica, che viene oggi dimostrata
dai diversi livelli istituzionali
italiani, è quanto resta della
recente legge e anche unica a
sostegno della mobilità elettrica (art. 17 bis, Legge 134
del 2012), che comprendeva
oltre allo sviluppo della rete
di ricarica anche incentivazioni all’acquisto di mezzi.
Queste incentivazioni, attuate per poco più di un anno,
non hanno portato a risultati
di rilievo. A oggi il numero di
punti di ricarica accessibili al
pubblico in Italia è pressoché
uguale al numero di auto elettriche di nuova generazione
introdotte sul mercato. In sintesi, nel nostro paese l’attuale
rete di ricarica è ancora molto
modesta, occorre incentivare
nell’immediato se si vuole un
incremento di acquisti.
Le prime iniziative nel nostro
Paese riguardo la E-Mobility
risalgono al 2009, così come