City Life Magazine 22 | Page 15

ARTICOLI 15 potenza efficiente lorda del parco di generazione nazionale) ed una produzione lorda di 34 TWh3 (circa il 12% della produzione nazionale di energia elettrica). Una quota significativa di generazione distribuita4 fa parte dei Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU) e dei Sistemi Equivalenti ai Sistemi Efficienti di Utenza (SESEU) che – insieme alle Reti Interne d’Utenza (RIU) – producono oltre 30 TWh all’anno. La generazione distribuita (e la micro-generazione) rappresenta l’elemento tecnologico che permette di coinvolgere, facendo leva sull’ICT, comunità di soggetti nella generazione abilitando soluzioni di Energy Community intelligenti e capitalizzando gli investimenti fatti sulle rinnovabili5. Per stimare gli impatti delle Energy Community in Italia, siamo partiti dal loro potenziale di diffusione. In riferimento a quattro ambiti di applicazione – residenziale, terziario, industriale o m isto (combinazione di due o più ambiti) – secondo stime del Politecnico di Milano, sul territorio nazionale potrebbero essere in potenza costituite quasi 500mile Energy Community, di cui circa l’80% in ambito residenziale. Sulla base di questo valore, abbiamo indentificato tre scenari di penetrazione: uno scenario “di base” pari al 5% del potenziale teorico, uno scenario “ottimistico” del 10%, ed uno scenario “di studio” pari al 15%. Per ciascuno di questi abbiamo stimato: • Il contributo agli obiettivi di efficienza energetica nazionali. • L’impatto economico netto per i membri della Energy Community. • Gli effetti sul sistema elettrico. Per quanto riguarda il primo elemento, le Energy Community possono essere uno strumento per raggiungere elevati livelli di efficienza energetica: ad esempio, simulando il contributo agli obiettivi di risparmio energetico fissati dalla Strategia Energetica Nazionale (“scenario di risparmio al 2020”6), le Energy Community permetterebbero di realizzare tra il 10% (nello scenario di diffusione al 5%) e il 30% (nello scenario di diffusione al 15%) della