City Life Magazine 21 | Page 9

EDITORIALE È stato tempo di referendum: in questo mese i cittadini italiani sono stati chiamati a decidere se abrogare, o meno, una frase presente nella legge di stabilità 2016, ovvero: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. Temo che, anche a posteriori, non si siano pienamente comprese queste parole. Questo referendum è stato detto delle “Trivelle”, perché impattava direttamente sulla possibilità di proseguire, fino a esaurimento, le attuali estrazioni di gas e petr olio entro i 20 chilometri (12 miglia) dalle nostre coste. Votando “SI” e quindi abrogando la suddetta frase, le attuali 21 concessioni di trivellazione, oggetto della controversia, non sarebbero state rinnovate alla loro naturale scadenza. Queste concessioni hanno una durata tipica di trent’anni, quindi anche votando SI, di fatto, non sarebbe avvenuto alcun blocco delle trivellazioni nell’immediato, ma solo al termine del periodo di concessione. Viceversa votando “NO”, le attuali concessioni sarebbero rimaste attive fino a esaurimento naturale delle risorse. Non possiamo dimenticare che l’apporto di gas e petrolio di queste piattaforme è veramente limitato rispetto ai bisogni nazionali e le estrazioni sarebbero comunque continuate ancora per molti anni indipendentemente dal risultato del referendum. Da questo emerge che la valenza politica che si è voluta dare a questo referendum è stata sproporzionata, con il risultato di non fare capire ai cittadini su cosa erano chiamati a decidere. Ben sappiamo che anche in passato i referendum non hanno riscosso l’attenzione e la partecipazione sperata, ma indipendentemente dal pensiero di ciascuno, trovo una irrinunciabile prova di democrazia andare a votare ed esprimere la propria scelta. Per questo l’astensione significa demandare ad altri il nostro diritto/dovere di partecipare alla vita pubblica. A questo proposito trovo veramente triste che figure chiave delle Istituzioni abbiamo invitato al “non voto”. 9