City Life Magazine 21 | Page 48

48 CITY LIFE MAGAZINE N.21 il materiale con cui sono realizzate sia la nuova grande copertura della corte che le superfici di tamponamento sulla corte degli ultimi due livelli, sopra i piani esistenti. Un ampliamento fondato sulla trasparenza, scelta linguistica volta alla riduzione dell’impatto visivo, coerente con lo slancio verso l’alto della struttura, ma anche una soluzione di valorizzazione della luce naturale, di cui i piani alti e la corte intera ricavano grande beneficio. L’uso preponderante del vetro è inteso a donare costantemente la possibilità di spaziare con lo sguardo, di esplorare arte e architettura allo stesso tempo, in un disegno che le vede interagire costantemente. Il nuovo volume di legno affiancato al Fogg Museum, ospita sui suoi lati più corti due corpi in aggetto, due giardini d’inverno realizzati in vetro, acciaio e pannelli di legno scorrevoli. Questi ultimi, quando arretrano, come sipari di un teatro, offrono ai visitatori ora la vista sulla città ora sul Carpenter Center for the Visual Arts che oggi ospita l’Harvard Film Archive. È una stratificazione, una sovrapposizione di spazi e servizi. La radice nascosta della macchina museale è la conservazione, grazie alla quale le opere sono protette dagli effetti del tempo; mentre il resto dello spazio, sotto la grande lanterna vetrata, è aperto alla città e alla Secondo quando riportato dal Boston Globe, l’intero progetto è costato circa 350 milioni di dollari. Di questi, 237 milioni (come dichiarato in primavera dai responsabili del museo) vengono da iniziative di fundraising. Le donazioni principali sono arrivate da nomi come Emily Rauh Pulitzer (45 milioni di dollari), a suo tempo curatrice del museo e vedova di Joseph Pulitzer Jr, e David Rockefeller, nipote dello storico magnate del petrolio, entrambi sono ex alunni dell’ateneo.