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44 CITY LIFE MAGAZINE N.21 conservazione e l’esposizione dell’immenso patrimonio artistico dell’Harvard art Museum, ma ha salvaguardata e rispettata la finalità educativa, di studio e di ricerca proprie del museo. Una componente fondamentale dell’edificio è il cortile interno (Calderwood Courtyard), “una piazza urbana”, che assolve la funzione di elemento catalizzatore per l’interazione sociale. I visitatori possono passare attraverso gli spazi pubblici dei musei al piano terra, entrando sia dal nuovo ingresso su Prescott Street sia da quello esistente su Quincy Street, e possono muoversi facilmente tra i sei livelli di spazio pubblico che includono le gallerie, il Centro Studi d’Arte, aule e sale conferenze, e l’ultimo piano con vista sul cuore della struttura e sulla città. Il primo piano dell’edificio, che ospita un negozio e un bar, è aperto al pubblico e vuole essere uno spazio d’incontro o anche solo di passaggio tra le diverse zone del campus e della città. Altro elemento importantissimo all’interno della costruzione architettonica è la luce. L’Harvard Art Museums è stato definito dallo stesso Renzo Piano “una light machine”. Gli elementi portanti attorno ai quali ruota il progetto sono: la Calderwood Courtyard, l’Art Study Center, lo Straus Center, la Lightbox Gallery, il Materials Lab. La Calderwood Courtyard, già presente nella struttura originaria del Fogg Museum, è il cuore del nuovo museo. Aperta al pubblico, la corte catalizza la luce naturale e costituisce lo snodo del sistema di circolazione. L’Art Study Center ospita aree per lo studio e per la ricerca, oltre a offrire la possibilità di esaminare da vicino le opere d’arte origi