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È questo l’ennesimo grido d’allarme che
gli industriali hanno lanciato in occasione
della tredicesima edizione della “Mobility
Conference Exhibition 2016”. Il Rapporto
raccoglie lo stato di avanzamento dei
progetti infrastrutturali ritenuti strategici e
compara la situazione 2015 con quella del
2011, epoca del primo bilancio delle attività
dell’Oti. Lo studio riconosce il contributo
di Expo alla velocizzazione e conclusione
di due opere autostradali, come Brebemi
e Tangenziale est esterna di Milano, ma
nello stesso tempo sottolinea che per
l’autostrada Brescia-Milano, aperta un paio
d’anni fa, manca ancora la connessione
finale con Brescia, che vale 13 chilometri
e 151 milioni di euro da reperire. Ancora
più precaria è la situazione dell’autostrada
Pedemontana Lombarda, un’altra grande
opera autostradale che vale 4,1 miliardi
di euro, ma che necessita ancora, per
essere conclusa, di recuperare 2,6 miliardi
di risorse utili a realizzare 57 chilometri di
autostrada mancanti, sul totale di 87. Di
questo passo - affermano gli industriali
- procedendo cioè con un ritmo di 6
chilometri all’anno, ci vorranno 9 anni e
mezzo per completare un’opera che in
molti (anche se non tutti, per la verità)
considerano strategica per la mobilità su
gomma della regione lombarda.
La critica degli industriali del Nord Italia
si è concentrata anche sul tema dei
collegamenti ferroviari, in particolare quelli
relativi ai tunnel ferroviari del Gottardo e
del monte Ceneri, tra l’Italia e la Svizzera,
considerati da Gianfelice Rocca, attuale
presidente di Assolombarda, “strategici,
perché con la realizzazione dell’intero asse
ferroviario Genova-Rotterdam si connette
la Lombardia all’Europa centrale”. Ma a
differenza dell’Italia, i vicini svizzeri hanno
avviato i lavori di realizzazione del tunnel
già nel 1999, che si concluderanno tra
tre anni, nel 2019. Una volta aperta dai
due tunnel ferroviari potranno transitare
fino a 260 treni merci al giorno (contro gli
attuali 180) e più di 20 milioni di persone