City Life Magazine 20 | Page 52

52 CITY LIFE MAGAZINE N.20 previsti dalle Istituzioni), ma di assoluta rilevanza sociale e funzionale. Questo è il messaggio forte che proponiamo. Occorre avere la capacità di stare nel quartiere e osservare, e questo è stato possibile farlo solo con l’aiuto dei giovani architetti, che passavano buona parte della giornata in loco cercando di scoprire i punti sensibili del luogo e di capire dove quel poco di risorse che avevamo a disposizione potesse creare grandi risultati. L’apertura della porta ci ha condotto a ragionare sul parco, sul quale la stessa si affaccia, sulla possibile espansione della struttura verso il verde. Inoltre quasi al centro del giardino è situata una piccola biblioteca di quartiere, inadeguata e sottostimata, sulla quale sarà possibile intervenire con il principio delle piccole addizioni, che la rendano pienamente funzionale e funzionante, come i bagni o la sala per i bambini. Ecco che così si risolve il problema della cultura e della socialità, senza dover costruire un nuovo grande edificio. E sull’architettura storica del quartiere come siete intervenuti? Quali strategie avete messo in campo? Per quanto riguarda le abitazioni abbiamo fatto delle indagini strutturali e termografiche, e abbiamo scoperto che gli edifici degli anni Trenta, hanno una qualità costruttiva superiore rispetto alla stessa tipologia attuale. Sono edifici realizzati in muratura piena che consente un miglior comfort abitativo in tutte le stagioni, questo tipo di muratura funziona meglio di un “cappotto” (che isola dal freddo, ma non dal caldo), basterebbe sostituire i serramenti per