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CITY LIFE MAGAZINE N.20
Smontare e rimontare i padiglioni
Come noto, diversi padiglioni di Expo saranno smontati e riutilizzati da altre parti. Per l’esattezza sono 13 gli edifici che
non finiranno demoliti, ma reimpiegati in
un’altra sede. Il padiglione dell’Uruguay
diventerà così un ristorante a Origgio, nel
basso comasco, quello del Regno Unito,
invece, pezzo dopo pezzo, ha preso la
volta di Londra, lo spazio del Kuwait finirà
nella bergamasca, in val Brembilla, mentre
quello della Repubblica Ceca tornerà in
patria. Stessa sorte per il padiglione disegnato dall’architetto Norman Foster per gli
Emirati Arabi, per quello del Cile che verrà
rimontato nella capitale, a Santiago, e per
quello dell’Ecuador che verrà rimesso in
piedi in un non meglio precisato paese della
Lombardia. In Burkina Faso potremo trovare l’originale costruzione del Principato di
Monaco, che diventerà un centro medico
del paese africano, mentre a Buku, quello
dell’Azerbajan. I padiglioni di Don Bosco e
Save The Children verranno reimpiegati per
ospitare le sedi di organizzazioni legate alla
cooperazione internazionale in Ucraina e Libano, mentre quello della Coca Cola servirà
a realizzare un campo di basket coperto a
Milano. Ancora incerta la destinazione del
padiglione belga.
L’area su cui insisteva il padiglione dell’Oman:
dopo la demolizione lo scavo è stato riempito con terra di coltura