City Life Magazine 19 | Page 9

EDITORIALE D avos, località Svizzera del Canton Grigioni di soli 11200 abitanti, potrebbe essere citata per gli sport invernali e invece evoca nomi illustri e temi chiave dell’economia, perché dal 1971 il gotha della politica e della finanza mondiale si dà appuntamento qui per una quattro giorni di fitti incontri e relazioni: Forum Economico Mondiale – WEF. Quest’anno al centro del dibattito anche la quarta rivoluzione industriale, tema che, come annunciato nel nostro piano editoriale, sarà particolarmente presente in City Life Magazine. L’interesse è duplice, ci stimolano le implicazioni tecnologiche, ma soprattutto ci affascina l’impatto socio-economico derivante dalla digitalizzazione spinta delle fabbriche. L’aspettativa di aumento della velocità produttiva derivante dall’integrazione e dalla comunicazione diretta fra macchine e operatori è dell’ordine del 30% con un aumento dell’efficienza del 25%. Tutto ciò garantendo un livello di Mass Customization tale da soddisfare le esigenze specifiche del singolo consumatore. Un risultato che ha del sorprendente se si pensa che in Germania pronosticano un aumento dell’1% del PIL nazionale per dieci anni e un aumento dei posti di lavoro dell’ordine di 390.000 unità all’anno con investimenti di 250 miliardi di Euro. Nelle precedenti rivoluzioni industriali il lavoro è cambiato da manuale a meccanico fino alla produzione automatica di massa. Questa nuova rivoluzione sarà ancora più invasiva, ma non illudiamoci, il processo di cambiamento richiederà una ventina d’anni, anche se già nel prossimo lustro emergeranno nuovi vincitori, coloro che avranno avuto il coraggio e l’intuizione del cambiamento. Certamente la tecnologia influenzerà la nostra vita più di quanto sia successo fino ad ora, dobbiamo attenderci un cambiamento radicale delle professionalità e del modo di lavorare. Quali rischi? Durante la storia dell’uomo molti lavori sono scomparsi, ma molti di più sono nati e cresciuti. L’automazione toglierà delle attività manuali ripetitive, ma al contempo regalerà nuove professioni che forse non riusciamo neanche a immaginare. Basti un semplice esempio: quante dattilografe e stenografe hanno perso il lavoro a cavallo degli anni 70/80? Ma quanti operatori di PC hanno trovato lavoro negli ultimi vent’anni? Questo significa porre la massima attenzione anche alla formazione, da qui l’importanza di analizzare la quarta rivoluzione industriale anche dal punto di vista socio-culturale e non solo tecnologico. 9