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CITY LIFE MAGAZINE N.19
Verso un MODELLO di sviluppo
regionale eco-sostenibile
Lo scorso 28 gennaio, presso ENEA è stato
presentato lo studio Liguria Zero Emission
realizzato per il WWF Italia. Lo studio, attraverso una metodologia bottom-up, analizza
una serie di opzioni e proposte tecnologiche, valutandone l’impatto in termini di efficienza energetica, riduzione delle emissioni
climalteranti, stima degli investimenti e degli
aspetti occupazionali. La conferenza aveva
lo scopo di approfondire un insieme di
opportunità offerte dalla transizione dall’attuale modello di sviluppo, incentrato sui
combustibili fossili, a un modello “green”.
Obiettivi del convegno sono stati i seguenti.
• Fornire dati sul contesto attuale della
Regione Liguria: tessuto produttivo, fondi
strutturali, Piano energetico regionale, formazione e informazione, aspetti occupazionali.
• Presentare nuovi orientamenti legati a
modelli di società a basse emissioni di
gas climalteranti, all’eco-innovazione e
uso efficiente delle risorse e delle materie.
• Indicare le possibili soluzioni e le opportunità energetiche: efficienza energetica,
fonti rinnovabili, mobilità sostenibile e
nuove soluzioni tecnologiche.
• Fornire un quadro delle nuove opportunità
d’impresa e occupazione.
Quest’ultimo punto vedrà per i prossimi
15 anni in Liguria una crescita occupazionale diretta, si stima che potrebbero
nascere oltre 4.500 nuovi posti di lavoro
di cui oltre metà nell’edilizia con la transizione verso un modello green e low carbon dell’economia. È quanto emerge dallo
studio “Liguria, proposte per un modello
di sviluppo nearly zero emissions”, che il
WWF Italia ha commissionato all’ENEA per
approfondire le possibilità di una transi-
zione verso un modello basato su tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2 e
un minor impatto sui cambiamenti climatici,
come indicato dal recente accordo di Parigi
(COP21) e dagli impegni europei Horizon
2020. Oltre a quanto servirà per promuovere l’efficienza energetica e favorire lo sviluppo e l’innovazione del sistema produttivo
seguendo i principi di un’economia circolare. Complessivamente sono state prese
in considerazione oltre 30 opzioni tecnologiche e su 15 di esse è stata effettuata una
valutazione degli impatti energetici, ambientali, economici e occupazionali, arrivando a
definire interventi in cinque settori strategici:
fonti rinnovabili elettriche e termiche, modalità di accumulo, sistemi di trasporti sostenibile e risparmio energetico nell’edilizia.