City Life Magazine 19 | Page 76

76 CITY LIFE MAGAZINE N.19 potabile, l’utilizzo del 70% del legno certificato Fsc e una copertura del 64% del fabbisogno di energia elettrica fornita da un impianto fotovoltaico. Per quanto riguarda il verde, Expo conferma il dato di 250 mila metri quadrati di aree destinate a verde, di 12 mila alberi e 85 mila arbusti piantumati, di 150 mila essenze arboree presenti nel sito e di 250 specie autoctone differenti, a tutela della biodiversità. I progetti per la sostenibilità Oltre all’analisi degli indicatori ambientali (energia, acqua, verde, mobilità…), Expo ha messo in campo nove progetti di sostenibilità. Del primo si è già detto e ha riguardato il sistema di certificazione ambientale. Il secondo ha promosso la green procurement, gli appalti verdi, fin dai bandi di gara del 2011. Per aiutare i paesi partecipanti a contribuire alla sostenibilità dell’evento Expo ha anche prodotto delle linee guida da inserire nelle procedure di approvvigionamento e di acquisto di materiali, beni e servizi. Il successivo progetto ha riguardato il piano di monitoraggio ambientale. Uno strumento di controllo dei parametri ambientali del sito, applicato dall’apertura dei cantieri alla fase di smantellamento delle strutture e che ha riguardato le matrici ambientali di rumore, vibrazioni, atmosfera, acque sotterranee, acque superficiali, acque potabili, acque reflue, suolo, ecosistemi, fauna e vegetazione. Il quarto progetto di sostenibilità ha riguardato le compensazioni delle emissioni di CO2, stimate a fine evento, in 500 mila tonnellate (contro le 266 mila preventivate a causa del cambio del progetto originario). Per compensare le emissioni climalteranti sono stati investiti 3 milioni di euro, destinati prevalentemente all’efficientamento energetico di alcuni edifici pubblici nei comuni di Milano, Rho e Arese e solo in parte (circa il 25%) per l’acquisto di crediti generati da progetti realizzati in paesi in via di sviluppo. Il progetto successivo, il quinto, ha riguardato sempre le compensazioni, ma questa volta del valore ecologico (un tema già trattato da City Life Magazine, sul numero 14, di marzo-aprile del 2015; nda). In parole semplici, ciò ha voluto dire quantificare il valore ecologico perso con l’urbanizzazione del sito che è pari a 160 ettari equivalenti. Una perdita che è stata compensata attraverso un programma di ricostruzione ecologica bilanciata nella zona nord ovest di Milano, con interventi di miglioramento ambientale ed ecologico su aree ricadenti nel territorio circostante il sito espositivo. L’impegno finale è stato di 6 milioni di euro e ha riguardato 18 ambiti territoriali. Uno dei nove progetti ha riguardato un tema innovativo e attuale: il recupero del cibo.