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CITY LIFE MAGAZINE N.17
Expo Milano 2015 e Trenord,
un appuntamento mancato
Andrea Calatroni
E
ra il 31 marzo 2008 e
l’assegnazione a Milano
di Expo 2015 è diventata una
certezza, con 86 voti su 154,
quasi venti punti in più rispetto
a Smirne, ha preso le mosse la
sfida che avrebbe portato alla
realizzazione dell’Esposizione
Universale. Da allora è iniziato
un lungo il travaglio amministrativo, giudiziario e organizzativo del più grande evento
sull’alimentazione e sul cibo
mai avvenuto. Tutto sembrava
fattibile, realizzabile nei sette
anni di avvicinamento, soprattutto le infrastrutture e i mezzi
di trasporto locale, tutto sotto
controllo. Tralasciando le vicissitudini giuridico-amministrative
che si sono trascinate dall’inizio alla fine, la risposta della
città e dell’ATM è stata buona:
nuovi convogli, nuova linea
M5 della metropolitana, orari
prolungati e strutture ricettive
adeguate. Il maggior partner
del trasporto su rotaia, Tre-
nord, sembrava aver accolto le
istanze di ammodernamento
e miglioramento del servizio
su Expo, ma in questo caso il
condizionale è d’obbligo.
Sono stati prenotati, acquistati dei nuovi treni, comodi
e veloci, ad alta capienza per
dare risposte soddisfacenti a
pendolari e turisti che avrebbero usufruito delle linee da e per
Rho Fiera, per le cosiddetta
“questioni di budget o priorità”
solo alcune linee, come la S5,
hanno potuto impiegare i nuovi
convogli. Tra queste, per motivi
ancora da comprendere, non
compare la S11 Chiasso-Rho,
che quotidianamente porta
m igliaia di pendolari dalla Svizzera verso Milano. Treni vecchi
di 15-20 anni, maltenuti e non
climatizzati, sia nelle fasce di
maggior picco, dalle 7.00 alle
9.00 e dalle 17.00 alle 19.00,
caldi in estate e freschi in autunno causando evidenti disagi
di comfort e abitabilità per i