City Life Magazine 17 | Page 47

ARTICOLI • dove le falde sotterranee vengono usate per riscaldare in forme ecologiche e sostenibili le case. • nei cui piani terra (locali, negozi, bar, ristoranti ecc.) Entro le 24 e ovunque si puo fare musica e spettacolo dal vivo. • con un’ateneo planetario sulle biotecnologie e i biotessuti. Un centro di eccellenza che faccia ricerca nei campi della sanità, dello sport, della moda (wearable biotechnologies: dispositivi indossabili, occhiali, orologi… che potenziano il corpo). • con scuole e università che offrono corsi di studio e i programmi individualizzati costruiti a partire da un personal statement dello studente. • che diventi essa stessa un grande campus metropolitano. Una città universitaria diffusa in tutti i quartieri che non ci faccia venire voglia di andare a studiare all’estero, in ogni municipio una percentuale di abitazioni a prezzi calmierati, biblioteche, spazi per la socialità; con accesso gratuito ai servizi e copertura wifi a banda larghissima. • senza più incubatori per start up, ma con una banca di investimento per il microcredito promossa dagli atenei universitari. • che rende il made in mi il simbolo di uno sviluppo creativo e sostenibile e adotta i territori circostanti e quelli lontani, attraverso lo scambio di prodotti e talenti. • dove l’accesso web è ovunque semplice e gratuito, con connessioni wireless iperveloci e libere che permettono alle idee, ai dati e ai pensieri di viaggiare senza limiti. • dove i social media permettono a chi è debole o ai margini della società di esprimersi e farsi sentire dalle istituzioni. • con grandi schermi urbani per la sharing economy al posto dei cartelloni pubblicitari (la pubblicità sarà sempre meno generalista e sempre più personalizzata). • con i tunnel nel massicciato della stazione centrale trasformati in laboratori dove si ripara tutto: macchine, dispositivi, parti del corpo, abiti, memoria, identità… • con tutti i tetti verdi e viventi. Che moltiplicano gli spazi di vita comune per i • • • • 47 condomini e per le specie viventi. con fasce di illuminazione e telecontrollo comandate dai pedoni nelle zone a rischio, e incontri frequenti tra i cittadini e le forze di sicurezza. con una rete di informazione pubblica, generata dai cittadini e dalle scuole e università, che diventano produttori e consumatori di attualità. una città no-cash: dove la scompar