ARTICOLI
• dove le falde sotterranee vengono usate per
riscaldare in forme ecologiche e sostenibili le
case.
• nei cui piani terra (locali, negozi, bar,
ristoranti ecc.) Entro le 24 e ovunque si puo
fare musica e spettacolo dal vivo.
• con un’ateneo planetario sulle biotecnologie
e i biotessuti. Un centro di eccellenza
che faccia ricerca nei campi della sanità,
dello sport, della moda (wearable
biotechnologies: dispositivi indossabili,
occhiali, orologi… che potenziano il corpo).
• con scuole e università che offrono corsi di
studio e i programmi individualizzati costruiti
a partire da un personal statement dello
studente.
• che diventi essa stessa un grande campus
metropolitano. Una città universitaria diffusa
in tutti i quartieri che non ci faccia venire
voglia di andare a studiare all’estero, in ogni
municipio una percentuale di abitazioni a
prezzi calmierati, biblioteche, spazi per la
socialità; con accesso gratuito ai servizi e
copertura wifi a banda larghissima.
• senza più incubatori per start up, ma con
una banca di investimento per il microcredito
promossa dagli atenei universitari.
• che rende il made in mi il simbolo di uno
sviluppo creativo e sostenibile e adotta i
territori circostanti e quelli lontani, attraverso
lo scambio di prodotti e talenti.
• dove l’accesso web è ovunque semplice e
gratuito, con connessioni wireless iperveloci
e libere che permettono alle idee, ai dati e ai
pensieri di viaggiare senza limiti.
• dove i social media permettono a chi
è debole o ai margini della società di
esprimersi e farsi sentire dalle istituzioni.
• con grandi schermi urbani per la sharing
economy al posto dei cartelloni pubblicitari
(la pubblicità sarà sempre meno generalista
e sempre più personalizzata).
• con i tunnel nel massicciato della stazione
centrale trasformati in laboratori dove si
ripara tutto: macchine, dispositivi, parti del
corpo, abiti, memoria, identità…
• con tutti i tetti verdi e viventi. Che
moltiplicano gli spazi di vita comune per i
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condomini e per le specie viventi.
con fasce di illuminazione e telecontrollo
comandate dai pedoni nelle zone a rischio,
e incontri frequenti tra i cittadini e le forze di
sicurezza.
con una rete di informazione pubblica,
generata dai cittadini e dalle scuole e
università, che diventano produttori e
consumatori di attualità.
una città no-cash: dove la scompar